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Quindicenne dimessa dall'ospedale con "ematoma extradurale acuto con frattura" Infortunatasi al Luna Park la ragazza è stata successivamente ricoverata a Livorno Vibrata la protesta dei suoi familiari per il ritardo patito ed i rischi corsi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 27 dicembre 2010

Questo è un mio sfogo personale nei confronti del servizio sanitario nazionale (e di come viene talora somministrato agli elbani NDR): ricostruisco i fatti: il 21 di questo mese alle ore 17:15 circa mia figlia Giada di 15 anni ha un incidente alle giostre cosiddette "sedie (calci in culo), in quanto colpita da una sedia che viaggiava ggiolata ad alta velocità in testa, e veniva trasportata d'urgenza con chiamata 118 al Pronto Soccorso di Portoferraio. Lo stesso medico del Pronto Soccorso, dopo un frettoloso accertamento aver applicato 4 punti di sutura al tempia destra ed aver eseguito una radiografia al collo per il probabile colpo di frusta la dimette con prognosi di 7 gg ed una visita all'ortopedico nel giorno successivo. Io insisto col il medico di turno di fare ulteriore accertamento perchè la ragazza accusava vertigini, non sentiva all'orecchio destro, non riusciva a muovere le mandibole nemmeno per parlare, difficoltà a stare in posizione eretta ed aveva un vistoso ematoma sul visto lato destra dalla tempia fino alla mandibola, chiedo di approfondire le diagnosi con un ulteriore visita con un neurologo e oppure con un neuropsichiatra perchè la ragazza è sotto shock (essendo profano della materia e non sapendo come esprimermi), egli (lo stesso medico) mi da un foglio con scritto: nel caso, nella notte oppure successivamente, sorgono delle complicanze la rimandi immediatamente al Pronto Soccorso. (come se l'Ospedale di Portoferraio fosse uguale a Livorno), intanto mia figlia per quella nottata non riusciva a dormire (ed è stato un bene). Il giorno successivo alla visita dell'ortopedico chiedo con insistenza all'ortopedico di approfondire la visita anche oltre le sue competenze spiegandogli ciò che è accaduto il giorno prima, l'ortopedico dopo un consulto con la neurologa che anch'essa va di fretta, fa aprire la pratica di P.S. per effettuare la tac, (e dopo un'attesa in sala di aspetto di circa un'ora in radiologia, il cui personale doveva ancora ricevere la notifica dal P.S. di fare la tac a mia figlia, la chiamano). Dopo la tac gli operatori si trinceravano nel silenzio chiamavano la neurologa al suo domicilio con urgenza, e dopo la solita visita di routine di verifica dei riflessi neurologici già fatta in due occasioni (sembrava un ballo "mano-naso oppure mano-bocca e mano-orecchio") chiamavono l'ambulanza per un trasferimento d'urgenza al centro di traumatologia neurochirurgica di Livorno e senza dirmi cosa aveva la ragazza esattamente, immaginate il disagio emotivo a parte di tutta la famiglia di fronte all'incertezza dei sanitari Portoferraiesi. Da un'ulteriore tac eseguita a Livorno la sera stessa dell'arrivo, la diagnosi era: "ematoma extradurale acuto con frattura" e la giustificazione addotta dal primo medico che ha visitato la ragazza al P.S. di Portoferraio il 21 era "non volevo caricare di radiazioni la ragazza con l'accertamento della tac perchè è molto più forte delle radiografie al collo", ma come mai il giorno dopo gli hanno fatto due tac (una alle 14:25 P.S. di Portoferraio e l'altra alle ore 19:45 al P.S. di Livorno) nell'arco di 5 ore? A Livorno poi si è accertata la presenza di un ematoma all'interno del cranio verso la corteccia celebrale ed è un miracolo che mia figlia è ancora lucida (può darsi che il ceffone di padre Pio mi diede quando ero ragazzo - ed ero un grandissimo farabutto - mi abbia protetto). Pasquale Scapece NDR Ci pare che le questioni poste dal Sig. Capece siano di una rilevanza tale che l'Azienda non possa esimersi (almeno) da commentarle, lo chiediamo in maniera formale alla medesima USL, sperando che non faccia, come in precedenti occasioni, orecchio da mercante


Ospedale nuovo torretta stretta

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