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Dalla rete ai ragazzi del movimento

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 22 dicembre 2010

Riceviamo e pubblichiamo un’altra lettera inviata ai ragazzi del movimento da un personaggio che, sebbene molto noto a livello mediatico, per motivi di sicurezza personale preferisce rimanere anonimo, firmandosi solo con un nick: ‘‘Cancer Man’’. Cari ragazzi, so che in questi giorni v’è arrivato un sacco di spam e di phishing. Permettete che invece io vi scriva qualcosa che potrebbe esservi utile. V’è già stato detto che bruciare e distruggere vi porterà al fallimento. In realtà, state facendo la cosa giusta, ma la state facendo nel modo sbagliato. Cercherò di spiegarmi meglio con qualche esempio pratico. Durante la vostra manifestazione sono stati bruciati alcuni oggetti, e dopo pochi giorni contro di voi si stanno già preparando nuove leggi speciali. Ai responsabili del rogo della fabbrica Thyssen Krupp, nel quale morirono bruciati sette operai, dopo tre anni si sta appena cominciando ad applicare le vecchie leggi normali. Per quegli oggetti bruciati, avete già subito un’infinita sequela di violente condanne morali, sociali e politiche. I responsabili della strage ferroviaria di Viareggio, nella quale morirono bruciate trentadue persone, non ne hanno ancora subita nemmeno una penale. Uno di loro è stato anche nominato cavaliere, titolo particolarmente significativo nel vostro paese. I responsabili del bombardamento di Gaza, nel quale morirono bruciate centinaia di persone -fra cui molti bambini- hanno ricevuto la solidarietà e l’apprezzamento di coloro i quali oggi vi chiamano terroristi e vigliacchi. I responsabili del bombardamento di Falluja, nel quale morirono bruciate migliaia di persone, continuano a governare il mondo. Quindi cari studenti, ecco la prima lezione che la Storia ci impartisce: agli oggetti viene attribuito molto più valore che alle persone. Se bruciate un senzatetto, magari immigrato, riuscirete a farla passare per una ragazzata, guadagnerete interviste in Tv e amici su Facebook; se bruciate un bancomat vi accuseranno di terrorismo, e il governo pretenderà la vostra testa per direttissima, a costo di far arrestare anche i magistrati se non si sbrigano a condannarvi. Dalla prima lezione ne discende un’altra, di cui forse avrete già sentito parlare: il valore attribuito alle persone è inversamente proporzionale al loro numero. La scena pubblica risuona dello strepito degli auto-proclamati difensori della vita, capaci di battersi strenuamente per decenni, pur d’impedire che l’ultima inutile scintilla di elettricità venga pietosamente spenta in un singolo corpo semi morto, mentre il costante brutale sterminio di intere popolazioni rimane solo un trascurato rumore di fondo. Corollario: come l’etica pubblica e l’estetica dominante dimostrano, quanto più un essere umano si avvicina allo status di oggetto inanimato, tanto più cresce il valore che gli viene attribuito. Anche la prossima lezione si presta a essere illustrata con un esempio pratico: gli oggetti che avete bruciato avevano molte parti in plastica. Ricordate quel fumo nero, così denso e acre? Come quello emanato dai roghi di spazzatura, conteneva una significativa percentuale di diossina, che voi avete respirato, insieme ai copiosi lacrimogeni gentilmente offerti dalle Forze dell’Ordine. Non dico certo questo per equiparare i blindati della polizia ai rifiuti tossici, ma per ricordarvi che voi eravate lì, a subire le conseguenze delle vostre azioni, e questo non è professionale. I dirigenti della Union Carbide erano forse a Bhopal, a respirare i miasmi mortali della loro stessa fabbrica? I dirigenti della British Petroleum sguazzavano nel golfo del Messico durante la marea nera che ne ha devastato l’ecosistema? Ovviamente no. Com’è ovvio che i responsabili delle alte percentuali di arsenico nell’acqua di Roma non la stiano bevendo. Terza lezione mai subire le conseguenze delle proprie azioni. Nel vostro paese, l’Italia, avete un ottimo esempio: il vostro attuale premier non si ferma davanti a niente pur di evitarle, e ci riesce brillantemente. Cari ragazzi, bruciare e distruggere può essere un’attività estremamente redditizia, se saputa esercitare professionalmente, su vasta scala, e con l’adeguata premeditazione. Sfasciare un bancomat farà di voi un teppista, sfasciare un sistema bancario farà di voi un finanziere, sfasciare un sistema economico farà di voi un ministro dell’Economia e delle Finanze. Sarete fra le persone che decidono il valore commerciale delle altre persone, che infliggono le condanne, morali, politiche, sociali, penali, e mai le subiscono. Le ruspe statali spazzeranno la neve al vostro passaggio, e la rispargeranno dietro di voi, affinché nessuno osi seguirvi sulla vostra corsia preferenziale. Infine, sfasciare tutto l’ecosistema planetario vi farà ascendere all’Olimpo di chi può usare interi Paesi come ciocchi per il suo caminetto, come diavolina per il suo barbecue. Io ci sono stato. Ci si mangia da dio. E non è vietato fumare. Pubblicato Dicembre 20, 2010 07:14 AM


confusione mentale

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