La lega Nord –quella delle sviolinate al territorio, al sole delle alpi, alle tradizioni specie se fasulle e grottesche come le ampolle del Po e del ‘trota’- sui parchi in particolare regionali non transige; vanno sciolti. Il navigatore Giovanni Soldini dopo un incontro al parco di Portofino presente anche quello della Maddalena aveva appena scritto che da noi le aree protette marine a differenza che in Corsica debbono barcamenarsi per vivacchiare alla meno peggio ed ecco che la lega nord della Liguria preannuncia una proposta di legge per chiudere i parchi regionali liguri. Calderoli ci aveva provato per abrogarli tutti in un colpo solo ma non c’è riuscito ed ecco allora gli uomini che si abbeverano alle sorgenti del Po e gozzovigliamo con polenta a Roma, ripartire dalle regioni. Che conti alla mano i parchi liguri ‘rendano’ al territorio per il Bruzzone di turno è una trascurabile quisquiglia. Come lo è votare contro al piano per i laghi di Suviana e Brasimone a Bologna. Come lo è in Piemonte dove Cota appena insediato alla direzione della regione che ha le più consolidate tradizioni storiche in fatto di parchi regionali ha cominciato a mettere i bastoni tra le ruote in fatto di ruoli e autonomia anche per quello del Po che pure gli dovrebbe esser caro quanto e più dell’ermo colle. Che quelli della lega siano i più convinti sostenitori di Tremonti non può quindi sorprendere visto lui può riuscire con il bilancio dove con il provvedimento sul federalismo non è riuscito Calderoli. Insomma per la scuola del sole delle alpi non si guarda a spese ma per i parchi non vanno bene nemmeno le bollette per il telefono quindi meglio chiuderli. Vatti a fidare di quelli che un giorno si e l’altro pure te la menano sui luoghi di appartenenza da salvaguardare dai terroni e rom in nome del federalismo del paiolo.
polenta