Un Regolamento Urbanistico che privilegia “la quantità per pochi, invece che la qualità per tutti”. Così il Centrosinistra portoferraiese boccia nella sostanza e nei principi informatori lo strumento di programmazione territoriale presentato dalla Giunta Ageno. E lo fa evidenziando due cifre su tutte: 20.000 mq per la prima casa, 65.000 per l’edilizia residenziale. Con sei lunghe e argomentate osservazioni, i Comunisti Italiani, i Democratici di Sinistra, La Margherita, Rifondazione e i Verdi, demoliscono un Regolamento che - sostengono - non ha valide risposte per “un territorio di straordinaria bellezza e di enorme prestigio ma anche di grande delicatezza e fragilità sul quale occorre intervenire con molta cautela, oculatezza e sensibilità avendo sempre presente la coscienza del “limite”. Un limite, costituito dalla disponibilità delle risorse primarie (territorio, acqua e paesaggio), che invece è stato abbondantemente passato – osserva il centrosinistra – e che getta in pieno contrasto il Regolamento Urbanistico con gli strumenti provinciali (Piano Territoriale di Coordinamento) e regionali. Criticate soprattutto sia la mancanza di metodologia con la quale si procede allo sfruttamento delle risorse idriche, sia la destinazione di zone agricole di spiccato pregio ambientale, come San Giovanni, a funzioni diverse che richiedono poderosi investimenti cementificatori. Lamentata l’assenza di “una vera e propria pianificazione dei parcheggi e del verde attrezzato che disegnino la città”, il Centrosinistra esprime preoccupazione anche per la viabilità messa a corredo degli sproporzionati nuovi quartieri abitativi, e non ravvisa la necessità di costruire un eliporto nei pressi delle zone che vedranno aumentare la densità della popolazione. Dolentissime note per quanto riguarda la casa e il patrimonio edilizio pubblico. “E’ inaccettabile - prosegue il documento - utilizzare il pretesto di un fabbisogno reale e sentito di prima casa per favorire interessi economici e speculativi che andranno a distruggere definitivamente fette di territorio come Albereto, Val di Denari, Sghinghetta, Consumella, già fortemente compromesse o a colpire le aree agricole superstiti”. Sollecitati gli interventi tesi al recupero del patrimonio mediceo, e proposto l’edificio ex Finanza come soluzione alternativa alla costruzione delle nuove scuole vicine ai cimiteri. Per il capitolo delle “Attività produttive”, il Centrosinistra esprime forti contrarietà per la trasformazione della zona artigianale e commerciale in zona residenziale, e si oppone, infine, all’ampliamento generalizzato delle strutture ricettive, non motivato da reali necessità, con particolare riferimento al Palazzo Coppedè e al palazzo del Grigolo. Il Centrosinistra avverte quindi che è stata ormai oltrepassata “la coscienza del limite”, e perduta la bussola della buona amministrazione che faccia i conti con uno sviluppo condivisibile.
portoferraio panorama calata da linguella