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A Sciambere della lode dell'imparare

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 29 ottobre 2010

Ciao Sè, Forse la mia richiesta sembrerà strana ma c’è una persona che non riesco a inquadrare, si tratta di Nichi Vendola.....lo sto seguendo in questi giorni ma, come ben sai, i miei limiti destrorsi o “destronzi”, non mi fanno capire nulla, sarà forse per la sua esse sciagattata..... Scherzi a parte, nessuna occasione è migliore per chiedere al mio “Guru” di una sinistra che non esiste più cosa ne pensa di questo personaggio un po' scomodo a quanto pare. Ciao Fun Cool (Maurizio Martorella) Deh Maurizio, la risposta è scontata: tieni conto che oltre quella di Legambiente (dalla fondazione del Circolo isolano) io ho avuto in tasca solo due tessere, e, quando dopo oltre trenta annetti lasciai la prima (PCI-PDS-DS), ero assai scettico sulla possibilità di prenderne una seconda. Se mi sono iscritto a Sinistra Ecologia e Libertà significa che di Vendola penso quello che di lui pensava Berlinguer, quando il Governatore della Puglia era poco più che un ragazzino, e l'indimenticabile Enrico se lo portava a Mosca (in occasione dello storico "strappo") e cioè: tutto il bene possibile. Di più: io che non stravedo per altri (pseudo) innovatori alla Renzi e consimili sceriffetti "tutti chiacchiere e distintivo", pur essendo certo che ci sia molto da rottamare della politica italiana (di sinistra, destra, centro, sopra e sotto), penso che Vendola sia uno dei pochissimi personaggi in cui la sinistra italiana tutta da Vipiteno a Lampedusa possa vedere un credibile leader. Vendola è un candidato alla guida del nostro Paese verso il suo terzo Risorgimento: dopo quello che condusse all'unità d'Italia e quello che ci liberò dal nazi-fascismo, quello che seguirà allo sfascio etico ed economico-sociale di questi anni bui in cui, sputando sulle ideologie - in questo perfino Bersani ha ragione - si è informata la vita dei cittadini agli aberranti dettati ideologici berlusconiani e peggio ancora all'ideologico razzismo in versione strapaese dei rozzissimi leghisti. Gli altri italiani a cui darei personalmente delle chanche? Quelli che voterei (per tacitare la tua curiosità) con più o meno entusiasmo, ma sicuro almeno che ci risparmierebbero sui palcoscenici internazionali le figure di merda a cui ci siamo abituati? Roberto Saviano in primis e poi Rosi Bindi, Massimo Cacciari, Sergio Chiamparino, Angela Finocchiaro e stop, oltre questi vedo veramente poco a sinistra ed ancora meno in una destra (democratica e decente) che, la storia lo dimostrerà, è stata la prima vittima del berlusconismo impazzante ed a questo punto impazzito. Credo, per tornare a cosa penso del leader di S.E.L., che Vendola abbia la caratura politica, lo spessore culturale, il rigore etico e la tensione ideale (lui ha aggiunto "la capacità di sognare") necessari per sottoporre questo paese, rincoglionito dal voyerismo dei culi e dalle puppe all'aria, avvelenato dal consumismo, povero, provinciale, inquinatore, vecchio ed egoista, all'elettroshock o, per tornare a parlare come si mangia da questa parte del canale, "al calcio al lume" necessario per fare tabula rasa, seppellire il ciarpame di un ventennio e ricominciare. Ricominciare, lo ha detto molto bene proprio Vendola, dalla politica praticata che non deve mai più essere esercitata da una casta, che non deve più essere riserva di caccia degli oligarchi grossi e piccini, di destra e di sinistra, orticello privato di chi fa politica perché "comandare (ma anche arricchirsi, sistemare parenti e clienti, godere di piccoli o grandi privilegi) è meglio che fottere". La strada maestra per uscire dal pantano è in fondo la pratica della libertà vera (non l'arbitrio che un patetico vecchio puttaniere chiama libertà) è la libertà di Giorgio Gabershuck (piu noto con mezzo cognome): "la libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un'opinone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione" E questo paese, questa povera Patria, si può cambiare e salvare anche e soprattutto traducendo in pratica quotidiana la "Lode dell'imparare" di Bertold Brecht (che probabilmente per Maria Stella Gelmini potrebbe essere pure stato un centravanti tedesco) che recita tra l'altro: "Impara, uomo all'ospizio! Impara, uomo in prigione! Impara, donna in cucina! Impara sessantenne! Frequenta la scuola senzatetto! Procurati sapere tu che hai freddo! Affamato impugna il libro: è un arma... Non dar credito a nulla, Controlla tu stesso! Quello che non sai di tua scienza in realtà non lo sai. Verifica il conto: tocca a te pagarlo. Poni il dito su ogni voce, chiedi: "Questo cos'è?". Tocca a te prendere il potere" In alternativa, continuando il sonno della ragione, continuando la dittatura del disinteresse, del delegare, del fottersene, al satrapo sepolto dal fallimento politico, dalle promesse non onorate e dai bunga-bunga, succederà un altro satrapo ed avremo altri esecutivi nazionali di cui vergognarci, ed avremo altri ignoranti e vanagloriosi locali capataz (come quelli che al momento abbiamo) da "rimpastarci". Un abbraccio PS "..una sinistra che non esiste più"? TI PIACEREBBE!


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