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Controcopertina - Marchetti. Comune Unico, una strada da percorrere

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 21 ottobre 2010

Noi elbani non dobbiamo reclamare nuove forme d’assistenzialismo, ma pretendere che chi vive in un’isola abbia le stesse garanzie e le uguali opportunità di quei cittadini che vivono sulla terraferma. Per questo chiediamo forte e chiaro una legge con lo scopo di promuovere e sostenere lo sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale delle isole minori, nonché l'adozione di quelle misure a favore dei cittadini residenti e delle attività produttive. Lo stato, le regioni, le province e, ove presenti, gli enti parco devono assicurare il mantenimento, l'efficienza e la qualità dei servizi essenziali, con particolare riferimento all'istruzione, alla sanità, ai servizi socio-assistenziali, ai trasporti, all'ambiente, allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, alla protezione civile, ai servizi postali, giudiziari e dei presidi periferici dello stato, prevedendo anche standard più bassi e sostenibili dalle comunità isolane. La legge pro isole minori, dal punto di vista economico e sociale, dovrebbe sviluppare il fondo per la concessione dei contributi statali destinati al finanziamento di interventi diretti a tutelare l'ambiente e i beni culturali, alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli edifici scolastici, alla promozione dello sviluppo economico e sociale, all'incentivazione dell'insediamento di nuove attività produttive e alla realizzazione di investimenti nei medesimi comuni. La legge dovrebbe, inoltre, prevedere particolari accorgimenti quali l’istituzione delle zone franche urbane, favorendo l’introduzione di tecnologie leggere e innovative, nonché sostenere lo sviluppo del settore informatico e la produzione di energia da fonti rinnovabili, la promozione e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali e della pesca e, oltre a ciò, dare la precedenza ai comuni isolani nell'accesso agli aiuti economici pubblici per la realizzazione dei programmi di e-government e di promozione turistica. Questi argomenti che non sono né di destra né di sinistra, e su di essi si dovrebbe fondare un Patto per Elba, nell’interesse degli elbani e, in modo particolare, delle generazioni future. Mi riferisco, oltre alla legge pro isole minori, anche al comune unico e ai municipi. Tre rivendicazioni che si integrano fra loro: un territorio che parla con una sola voce, autorevole e forte (31mila abitanti), ma mantiene i propri municipi che si interesseranno dei problemi quotidiani (piccole cose che vanno dalle buche nelle strade alla pulizia nei cimiteri), e una normativa che tuteli e valorizzi i territori insulari. Da qui la necessità di un patto unitario, organico e armonico per la difesa e il rilancio del nostro territorio, per dare agli elbani le stesse garanzie e le uguali opportunità dei cittadini che vivono sulla terraferma. Questo è il momento di unirci poiché quelli divisi sono sempre perdenti! Quindi, un patto fra cittadini, istituzioni locali e forse politiche, imprese e associazioni economiche e sociali che accantonano quelle posizioni strumentali utilizzate al solo scopo di dividere noi cittadini dell’Elba per trascinarci in sterili polemiche che non ci portano da nessuna parte.


Elba in volo dal Capanne

Elba in volo dal Capanne