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Avvisi di garanzia agli aministratori piaggesi per il caso delle "tramogge" a Cavo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 20 ottobre 2010

Avvisi di garanzia all'intero consiglio comunale di Rio Marina, o meglio ai 9 consiglieri di maggioranza e minoranza che votarono per il cosiddetto "recupero delle tramogge" alle Paffe presso Cavo. Un'operazione che fu aspramente criticata da Legambiente dell'Arcipelago Toscano (e pure da Goletta Verde che alle Paffe compì un blitz il 9 Agosto 2009). Proprio dalle osservazioni degli ambientalisti pare essersi mossa la Procura della Repubblica Livornese nelle sue indagini, la cui sussistenza viene confermata dal primo degli indagati, il Sindaco di Rio Marina on. Francesco Bosi che ha rilasciato una dichiarazione in merito al provvedimento ed ecco cosa dice Bosi: A fronte della decisione della Procura di Livorno di inviare Avvisi di Garanzia ai Consiglieri per la delibera di recupero delle tramogge di Cavo, il Sindaco di Rio Marina – On. Francesco Bosi – ha rilasciato la seguente dichiarazione.: DICHIARAZIONE La Procura della Repubblica di Livorno ha iscritto nel registro degli indagati tutti i Consiglieri comunali di Rio Marina che, in data 27/6/2009, hanno partecipato alla votazione unanime della delibera che approvava il Piano di Recupero delle tramogge in località Le Paffe a Cavo. Il provvedimento del P.M., ipotizza il reato di abuso di Ufficio: artt. 323 e 110 c.p., contestando che il Piano di Recupero possa essere in conflitto con le N.T.A. del P.R.G. le quali non consentirebbero l’approvazione a “stralcio”, anziché in forma unitaria, delle previsioni del comparto. Tutto ciò produrrebbe un ingiusto vantaggio alla Società SO.CO.MA., proprietaria dell’immobile. A prescindere dalla opinabilità delle valutazioni tecniche sulle normative urbanistiche, poste alla base del provvedimento della Procura, si deve osservare che l’Amministrazione comunale, a seguito di un ricorso al T.A.R., avverso alla delibera del 27/6/2009, ha ritenuto di adottare, in data 12/2/2010, una nuova deliberazione consiliare che ha sospeso l’efficacia di quel Piano di Recupero, e quindi il suo convenzionamento, fino all’entrata in vigore del nuovo Regolamento urbanistico, allo scopo di consentire la sua verifica sulla base della nuova disciplina. E questo nonostante il fatto che con ordinanza n. 00981/2009 del 16.12.2009 il TAR Toscana avesse respinto la domanda incidentale di sospensione, proposta in un ricorso contenente la medesima censura fatta propria dalla Procura della Repubblica. Questa deliberazione ha, così, l’effetto di risolvere le ipotesi formulate nell’Atto giudiziario in questione, ma essa non figura tra la documentazione relativa alle indagini espletate. Essa verrà inviata agli Uffici della Procura di Livorno insieme ad una memoria esplicativa sull’iter della pratica urbanistica ispirata all’esigenza di rimuovere lo stato di degrado nel quale versa la località delle Paffe, già interessata all’attività estrattiva delle Cave. Si confida che, esaminata questa documentazione, si proceda all'archiviazione del procedimento". Fino a qui la dichiarazione del Sindaco alla quale non è giunta al momento alcuna replica o commento, ma una cosa pare chiara, in parole povere: Bosi basa la sua linea difensiva sul fatto che l'intervento non è stato compiuto, ma, se ci sono indagini in corso, significa che le critiche che gli erano state rivolte per averlo autorizzato quell'intervento, ed alle quali aveva risposto con parecchia sufficienza, una qualche ragion d'essere ce l'avevano. O no?


Cavo Paffe tremogge panorama

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