A visitare la nuova area materno-infantile, nata dalla unificazione dei reparti ostetricia/ginecologia e della pediatria, si rimane abbagliati dal colore scelto per pareti e pavimenti giallo sole. L’effetto iniziale è molto positivo. Come è sembrata positiva la presentazione della struttura rilasciata dal direttore ASL Monica Calamai. Noi comunque giriamo lo sguardo oltre i colori e i proclami, pensiamo che le ristrutturazioni debbano essere concepite per migliorare un servizio e ridurre gli sprechi. Solo cosi una ristrutturazione a senso. Perché nel reparto i servizi igienici non sono stati ristrutturati? Forse perchè si vedono meno? Perché un bambino deve usare i servizi igienici usati in passato e nel presente da persone anziane? Abbiamo notato ciò che ha detto Irio Galli: “il punto di assistenza infermieristica occupa una posizione baricentrica e quindi più funzionale”. È vero! ma solo perché con un infermiere si potranno servire 3 reparti, risparmiando sul personale. Una ristrutturazione finalizzata solo ai tagli e alla riduzione del personale e quindi dei servizi ai cittadini. È per questo che la ristrutturazione dell’area materno-infantile di Portoferraio non ha potuto prevedere quello che è comune nei reparti analoghi di recente costruzione o ristrutturazione. Ad esempio: stanze di degenza ostetrica predisposte ed idonee a far stare il neonato il più possibile con la neo mamma (il cosiddetto rooming-in). Stanza per il travaglio/parto in acqua. Stanza per il parto non medicalizzato, tipo parto in casa, fatto all’interno di un reparto di ostetricia con personale pronto ad intervenire se necessario. Tutte strutture a costo zero presenti a Piombino ma l’Elba no! Evidentemente in Toscana abbiamo una sanità di serie A e una di serie B. Forse l’Elba e destinata (visto i tagli) alla serie C. Ma davvero non si poteva fare meglio? Era proprio inevitabile un’ area materno-infantile strutturata a “vicolo cieco”, con le stanze ostetriche/ginecologhe segregate in fondo alla corsia? Era proprio inevitabile il disagio e la scarsa sensibilità per la privacy delle partorienti, o delle pazienti con problematiche ginecologiche, costrette ad attraversare l’area destinata alla pediatria per ogni esigenza? Perché comprimere l’area pediatrica e quella ostetrica-ginecologica nella stessa ala del secondo piano e non distribuirla più razionalmente sulle due ali del piano con due aree giustamente contigue ma non incastrate una dentro l’altra? La direttrice Monica Calamai ha dichiarato: “dobbiamo evitare la centralizzazione dell’ospedale elbano e strutturare interventi sul territorio al servizio del cittadino”. Bene! che senso ha portare i consultori dentro l’ospedale? I consultori sono strutture territoriali che fino a pochi anni fa erano 4: uno a Rio Marina, uno a Porto Azzurro, uno a Campo nell’Elba e uno a Marciana Marina. Strutture che erano utilizzate per visite ginecologiche, ostetriche, PAP test ecc. Sempre nell’interesse dei cittadini, e non per fare tagli, i consultori verranno trasferiti dentro l’ospedale al secondo piano, davanti al reparto ginecologia-ostetricia-pediatria, magari per poter utilizzare lo stesso personale e tagliare i servizi con due reparti che forniranno gli stessi prestazioni. Ora partiranno i lavori al pronto soccorso per renderlo “stazione di posta”, dove si arriva, si viene stabilizzati e in fine spediti al più vicino ospedale per le cure e la degenza. Ma la notte se c’è vento o l’elicottero non è disponibile, all’Elba si muore perché all’ospedale vengono tagliati i servizi e il personale. Elba svegliati! solo tutti uniti potremo invertire la tendenza e impedire che si scenda in serie C.
ospedale