Durante la manifestazione di questo pomeriggio urliamo forte e chiaro al Ministro Matteoli che per gli abitanti delle isole la garanzia del servizio marittimo è questione di vita o di morte. Siamo di fronte, ahimè, all’ennesimo pasticcio fatto proprio dal governo che ha affidato le compagnie di cabotaggio locale alle regioni con impegni che poi non sono stati rispettati. Oggi le condizioni indispensabili sono: 1°) la proroga dei tempi per la privatizzazione, stabiliti dall’Unione europea e in scadenza il 30 settembre; 2°) la garanzia della restituzione a Toremar dei 9 milioni e 700mila euro prestati a Tirrenia e al momento “congelati” insieme a tutti i debiti dell’ex società madre. Niente proroga significa una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea. Niente soldi si traduce nel rischio di vedere Toremar destinata alla svendita o a rimanere invenduta.
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