PD Elba: Partiamo dalla questione mobilità «Siamo favorevoli alla manifestazione alla manifestazione del 29 settembre e all’iniziativa del comitato promotore ma riteniamo che le loro rivendicazioni non si limitino solo al “no caro traghetti”, ma pongano al centro delle rivendicazioni la vera partita che riguarda la continuità territoriale (e quindi un nostro diritto fondamentale ). Vale a dire argomenti di più ampio respiro quali la difesa dall’aeroporto elbano e le linee in convenzione. L'uno e le altre sono a forte rischio e, in ambedue i casi, l’interlocutore che abbiamo di fronte è il governo nazionale. La manifestazione, quindi, deve mirare alla difesa dell’intero sistema dei trasporti, senza tralasciare nemmeno quello su ferrovia. Il caro traghetti, pertanto, è solo un aspetto importante che tuttavia deve essere collocato all’interno del sistema della mobilità. Da qui la nostra proposta che dopo la protesta, tutte le istituzioni isolane aprano un confronto con gli altri enti ( compreso provincia e regione ) e con i ministeri competenti. Occorre non dimenticare i 9 milioni e 700 mila euro di crediti che Toremar vanta da Tirrenia, e se il governo, quale azionista unico e garante di un servizio essenziale per collegare territori, non dà risposte immediate la vita di Toremar è compromessa. L'attuale regime di proroga, infatti, scade il prossimo 30 settembre, dopodiché scatterà la procedura d'infrazione europea contro ogni contributo erogato alle compagnie di navigazione. In definitiva, rischiano di saltare tutte le linee in convenzione. Queste, fra l’altro, sono le sole a godere di un sistema tariffario agevolato che comunque viene definito sulla base di determinazioni Cipe, così come prevede la legge. L‘altra grande preoccupazione è la posizione assunta dal governo contro la polverizzazione dei piccoli scali aeroportuali, una scelta che mette a serio rischio la sopravvivenza anche di quello della Pila. Spero vivamente che la manifestazione di mercoledì sia una grande protesta pacifica e costruttiva lontana da strumentalizzazioni politiche». Federico Mazzei - PD Isola d'Elba S.E.L. Gentile Presidente Rossi, prenda il traghetto Gentile Presidente Rossi, grazie per aver spiegato a noi elbani che il caso Toremar ha “una rilevanza in nessun caso trascurabile e meritevole di attenzione e responsabilità”. Le rispondiamo che la popolazione isolana è ancor più meritevole di attenzione e responsabilità da parte della Regione. Non pensi di incantarci con la solita tiritera: è chiaro anche ai sassi che la Regione ha scelto di disinteressarsi di Toremar e dei diritti degli elbani per un malinteso “liberismo” in economia. In merito al miglioramento del servizio, Lei parla di argomenti che conosce poco, e ricopia, parola per parola, il compitino del fido Ceccobao. Ha mai viaggiato con le compagnie private? Provi. Venga all'Elba come un turista qualsiasi, con la famiglia, in auto; paghi un biglietto non agevolato, valuti il comfort delle navi, la manutenzione, la pulizia. Chieda informazioni sulla sicurezza, si informi su quanti elementi compongono l'equipaggio delle compagnie, e faccia un confronto.....saranno i privati a migliorare il servizio? Un altro segno di quanto già siamo stati presi per i fondelli è lì, da alcuni mesi, a far mostra di sé nel porto: Si faccia un giro anche sulla Primrose... E quelle parole “a briglia sciolta” sul libero mercato e la concorrenza sleale? La nostra richiesta è di tariffe che permettano ai residenti di attraversare il Canale di Piombino a prezzo agevolato, ed alla compagnia di chiudere i bilanci in attivo. Il sostegno pubblico metterebbe fuori mercato i concorrenti? E' successo il contrario! Qui in pochi anni sono stati letteralmente creati imperi miliardari alle spalle degli elbani e dei turisti! La concorrenza non si basa solo sulle tariffe più basse, ma anche, ad esempio, su frequenza ed orari delle corse. Se gli esempi di libera concorrenza sono l'affidamento di slot senza gara (vedi linea per Cavo) oppure l'ingresso di una compagnia, in subappalto, con una ex nave da crociera fatiscente, tanto inadeguata per questo servizio che non riesce neppure a manovrare in porto, questa è concorrenza fasulla. NON CI FIDIAMO DI QUELLO CHE CHIAMATE CONCORRENZA Si affida il diritto alla mobilità della popolazione nelle mani di due privati, o forse di uno solo; è libera concorrenza? La Regione fa come le tre scimmiette: “Qualcosa non va? Io non vedo, non sento, non parlo, ricorrete al Garante...” Non possiamo accettare che il collegamento marittimo diventi per l'Elba un dazio, una gabella che ne frena tutta l'economia, le forche caudine per residenti e turisti. Lei è stato eletto (anche con il nostro voto) per rappresentare gli interessi collettivi della cittadinanza, non degli armatori privati. Riveda la sua posizione, si confronti con la popolazione dell'Elba; non ci servono promesse ed ipotesi col condizionale, ma un servizio sicuro, efficiente ed economico che operi nell'interesse degli elbani e della loro economia, ed in cui l'Elba possa far sentire la sua voce. Il resto sono chiacchiere, e se le porta il vento.... Sinistra Ecologia e Libertà – Isola d'Elba IDV: Ai Magnifici Sei: Mettete un Matteoli a pranzo Se non si vivesse all’Elba tutto l’anno e da una vita, ci sarebbe da essere orgogliosi, ma dato che all’isola ci viviamo da sempre ci scappa da ridere. Sei sindaci che si svegliano improvvisamente dal letargo e coraggiosamente dicono: Basta! Marceremo per il bene dei nostri cittadini, alla loro testa, contro tutti gli usurpatori dell’isola: Provincia, Regione, Governo Nazionale e se ci gira anche contro il Ministro Altero Matteoli. Da come parlano della “Vertenza Elba” sembrano convinti, motivati e pronti al sacrificio; poco importa se per la crisi dei tralicci con i cittadini in piazza a protestare inviarono tutti e sei (perché impegnati) le loro controfigure. Oggi sono pronti e porteranno su ogni tavolo istituzionale la “Vertenza Elba”: in Provincia, in Regione e al Governo Nazionale. Su ogni tavolo? Peccato! Per un attimo avevamo immaginato i magnifici sei con i loro gonfaloni a capo della manifestazione popolare di mercoledì 29 settembre 2010. A capo del corteo cittadino che chiederà ad Enrico Rossi, Luca Ceccobao e al Ministro Altero Matteoli una soluzione per avere prezzi dei traghetti più giusti e onesti per gli abitanti dell’isola e i loro visitatori. Niente! Ancora una volta tutti intorno ad un tavolo con le poltrone comode e qualche rinfreschino. Del resto a leggere i punti richiamati viene da chiedersi: mentre facevano sprofondare l’Elba voi dove eravate? Tutti quanti intorno ad un tavolo con le poltrone comode e qualche rinfreschino. Anni e anni ai vertici della politica elbana e l’Elba sprofondava dietro i colpi assestati da nemici noti. E non li avete affrontati per interessi personali o di bottega. Quando i cittadini sono costretti a difendere i propri diritti attraverso dei comitati, vuol dire che la politica ha fallito. I cittadini elbani sono costretti ad occuparsi di Tralicci, Sanità, Trasporti, Scuola ecc. perché non si sentono tutelati dai loro rappresentanti politici. Chi percepisce uno stipendio pubblico è dipendente pubblico e deve fare l’interesse del suo datore di lavoro, cioè i cittadini. Cari sindaci (tutti e otto) i vostri elettori vi chiedono di essere presenti alla testa del corteo di Mercoledì 29 settembre con i vostri gonfaloni. Solo così potrete dimostrare di avere a cuore la sorte dei vostri cittadini e della nostra isola, non presentandovi, ancora una volta mostrerette più timore dei vostri capi. Mostrate invece che potete decidere senza consultare l’Argentario o la Val di Cornia per il bene esclusivo dei vostri amministrati. Trasporti. marittimi e aeroportuali, energia, Gasdotto tutto di competenza del Ministro Altero Matteoli. Un consiglio ai magnifici sei: Invece di fare tanti tavoli istituzionali, invitate il Ministro a pranzo e perorate la causa elbana. Se riuscirete a far fare al Ministro una cosa buona e giusta per l’Elba il pranzo lo paghiamo noi. Florio Pacini - ITALIA dei VALORI Yuri Tiberto: 500 non basta, almeno 5000 più i Sindaci Leggo che gli amici del Comitato promotore della manifestazione contro il caro-traghetti sperano nella presenza di almeno 500 persone. Bravissimi e accorti: sanno quanto sia difficile convincere la gente che non possiamo più accontentarci dell’”armiamoci e partite”… Ma questa è una logica che non mi soddisfa: siamo coinvolti direttamente almeno in 30.000. Non pretendo di vedere tutti, anche se in realtà sarebbe doveroso: è evidente che siamo una generazione di pavidi e “cazzari”, sempre pronti ad accampare diritti ma mai disposti a mettersi in gioco per ottenerli. Analisi forse dura, ma, ahimé, terribilmente realistica. E quindi mi accontenterei di vedere almeno la metà della popolazione adulta……. diciamo…. 12.000 persone? Vabbè, proviamo ad essere realisti: vada per 5.000. 5.000 Cittadini, 5.000 volti, 5.000 voti. Abbastanza, per sperare almeno di venire considerati. Poi però, dopo l’adesione delle categorie imprenditoriali, Albergatori, Faita, Confcommercio, vorrei poter contare sui Sindacati, sui Comitati.. fino alle associazioni sportive e ai circoli parrocchiali. E soprattutto, vorrei vedere tutti e otto i Sindaci, in prima fila e con la loro bella fascia tricolore. Senza bandiere di partito, senza slogan ideologici. Perché così come la Sanità, la Scuola, l’Ambiente o più in generale la famosa “qualità della vita”, anche i Trasporti e la continuità territoriale non hanno, non possono e non devono avere “colore”. Io conto proprio poco, e ne sono ben conscio: non rappresento che 58 cittadini Campesi: ma ci sarò, sicuro di agire nel loro interesse. Ora: chi c’è, batta un colpo. Altrimenti, quando scoprirà che “la tariffa agevolata per i residenti”, ipotizzata come dice il Rossi su “circa il 50% medio di riduzione” non significa assolutamente niente, visto che il prezzo intero potrebbe essere anche di 10.000 euro, si prepari ad un mea culpa epocale, e non venga a raccontarci che la “colpa” è del “sistema”, della “sfiga” o di “babbo natale”….. Yuri Tiberto - Consigliere Comunale Campo nell’Elba Michele Rampini: Un'occasione da non perdere La manifestazione di mercoledì 29 per richiedere la riduzione del costo dei biglietti per tutti per i trasporti marittimi elbani è una occasione da non perdere. Tantissimi cittadini e tutti gli operatori economici devono far sentire e mantenere alta la loro voce su una questione cruciale per la nostra economia, pur ritenendola sicuramente non completamente esaustiva per risolvere positivamente tutte le problematiche che oramai da tempo ci affliggono. Sarebbe importantissima anche la partecipazione dei lavoratori del settore, rafforzerebbe sia la nostra che le loro lotte. Collegata direttamente alla questione prezzi è la vicenda della privatizzazione Toremar. Il Governatore regionale Enrico Rossi nella sua e-mail di risposta a Gimmi Ori fa notare che una possibile partecipazione anche minoritaria della Toscana alla compagine proprietaria della Società che acquisirà la Toremar non è prevista per una precisa scelta politica della sua Amministrazione. Dunque non è, come è stato rilevato anche da altri, un obbligo di legge, ma una decisione politica che può e deve essere riconsiderata. Se il bando pubblico di assegnazione, che dovrà essere senza dubbio a licitazione pubblica e mai e poi mai a licitazione privata pena il completo di screditamento di una Amministrazione, prevede investimenti di risorse pubbliche di cui è necessario rendere conto ai cittadini, se il contratto di servizio indica minuziosamente gli obblighi a cui il nuovo armatore deve conformarsi, credo che la partecipazione al consiglio di amministrazione della nuova Società di un rappresentante regionale sia non solo doverosa, ma anche utile. Una specie di “golden share” della Regione consentirebbe un controllo ed anche un indirizzo ex ante di tutte le scelte di politica industriale, non solo ex post quando magari qualche danno e stato già prodotto. Il privato è responsabile verso se stesso e i suoi interessi possono solo convergere con quello pubblico; un Ente pubblico deve avere il solo interesse di soddisfare i bisogni dei cittadini. L’affermazione di Rossi che non si possa imporre per contratto ad una società privata, che tale dovrà essere nella sua compagine maggioritaria, una politica industriale di abbassamento generalizzato del prezzo dei biglietti è del tutto esatta. E’ necessario che sia indirizzata, però, verso una gestione concorrenziale nei confronti di altri operatori non solo per proteggere i cittadini da un abuso di posizione dominante e per rendere effettivo il diritto alla continuità territoriale, essendo l’intervento del Garante o dell’Antitrust solo successivo con multe e sanatorie sempre dispendiose, difficili e complicate da realizzare a giochi fatti, ma soprattutto perché lo esige la moderna gestione economica in un mercato globalizzato, allo scopo ottenere maggiori utili a beneficio della proprietà, per aumentare gli investimenti nonchè l’occupazione. Se questo può indurre, altri armatori ad abbandonare il nostro territorio, vuol dire che non erano in grado di sostenere la vera concorrenza o che godevano di una posizione di mercato non consentibile. Credo che se si verificasse una simile circostanza ci sarebbero sicuramente altri armatori, con esperienza consolidata e mezzi appropriati, pronti a sostituirlo. Detto questo dobbiamo sempre ringraziare la Moby Lines per il servizio che ci ha reso in tutti questi anni e che spesso ha riempito dei vuoti che il trasporto pubblico non era in grado o non voleva colmare. Ciò non significa, però, dover sottostare a “dictat” insopportabili. Una vera concorrenza non è stato di certo introdotta dalla cosiddetta terza compagnia Blu Navy che pur concordando con gli Albergatori pacchetti vacanze con prezzi del traghetto sicuramente più bassi, effettuata corse con una sola nave ( vecchia, esteticamente discutibile, di dimensioni spropositate rispetto alla necessità) in orari ridotti e scomodi. E’ stata, però, un esempio iniziale di come potrebbe essere realizzata la concorrenza da parte della nuova Toremar, sicuramente con maggiori mezzi navali che più che rinnovati o sostituiti immediatamente dovrebbero per ora essere sottoposti a maggiore manutenzione e curati più attentamente negli arredi, nella pulizia, nei servizi e nell’accoglienza di bordo. Si potrebbe pensare a convenzioni con tutte le categorie imprenditoriali elbane, albergatori, campeggiatori, agenzie viaggi, con pacchetti turistici tutto compreso in cui il prezzo del biglietto rappresenti una percentuale fissa dell’intero costo, con un prezzo dunque inferiore per chi soggiorni solo una settimana rispetto a permanenze più lunghe, a prezzi differenziati nella bassa, media, alta stagione, calibrando gli orari e il numero delle corse; immaginare sconti più significativi con abbonamenti periodici anche per l’auto per chi è residente pendolare o studente universitario, gratuità del trasporto delle ambulanze e per chi è obbligato a recarsi in continente per esami clinici o visite specialistiche prescritte dall’usl o dal medico di famiglia( al massimo per le autovetture un costo forfetario appena maggiore di quello per i pedoni), uniformando sempre gli orari delle corse con quelli dei treni o di altri vettori anche con bus navetta e concordandoli ed armonizzandoli con le altre compagnie di navigazione in modo da riempire e fornire il servizio in tutti i periodi della giornata. Tuttavia tutto questo va pensato, discusso e deciso rispettando sempre i criteri di economicità e di gestione aziendale virtuosa, altrimenti a perderci, in definitiva, saranno sempre e comunque i cittadini utenti. Michele Rampini Faita: Prioritaria la raggiungibilità dell'Elba Da anni sosteniamo che risolvere il problema della raggiungibilità dell’Elba è prioritario rispetto a tutto il resto e riveste un’importanza fondamentale per il futuro della nostra industria turistica e, quindi, per il reddito e il livello di vita nostro e dei nostri figli. Purtroppo, l’interazione tra la pessima gestione della compagnia pubblica e la presenza di una sola compagnia privata ha prodotto, col tempo, la nascita di un regime di sostanziale monopolio nel mercato dei collegamenti marittimi per l’Elba. Questo regime ha fatto sì che le tariffe dei traghetti per l’Elba diventassero (almeno nel rapporto costo-miglia percorse) tra le più care d’Europa e dunque del mondo. E il “caro traghetti” è stato probabilmente il più importante tra i fattori che hanno determinato una progressiva erosione delle presenze turistiche da 8-9 anni a questa parte. Tra l’altro, questa erosione ha penalizzato particolarmente le fasce più deboli, che sono anche quelle che maggiormente si indirizzano verso il turismo all’aria aperta. Per questo, riteniamo doveroso sostenere la manifestazione promossa dal comitato di Bruno Paternò e Gimmi Ori contro il caro traghetti, mercoledì prossimo, e invitiamo i nostri associati a partecipare. Per sensibilizzare tutti su una questione che è di vitale importanza per il futuro della nostra economia. Faita Toscana sede dell'Elba Lega Nord: Ci saremo senza simboli Mercoledi alla manifestazione "caro-traghetti" la Lega Nord parteciperà senza simboli, anche se è stata promotrice di numerose interrogazioni che riguardano Toremar e Blu Navy. sia in consiglio provinciale, attraverso il nostro Consigliere Pietro Carabellese e ai nostri Consiglieri Regionali che portate in Consiglio Regionale non hanno mai avuto risposte. Invitiamo tutti i nostri militanti, sostenitori e simpatizzanti a partecipare numerosi, vista l'importanza dell'evento, noi Leghisti ci incontreremo già dalle ore 16,00 presso il Residence a Portoferraio da dove poi partirà la manifestazione. La scelta di partecipare senza simboli nasce dalla speranza di trovarci tutti uniti sotto l'unica bandiera, quella Elbana, per difendere i nostri diritti. Lega Nord Isola d'Elba
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