Dopo una partenza impacciata il dibattito e gli impegni della nostra regione per rimettere a punto una programmazione regionale specie ma non solo costiera registra finalmente delle interessanti e importanti novità. Gli impegni dell’assessore Marson ed ora anche dell’assessore Ceccobao preludono a modifiche normative ma anche programmatiche e operative specialmente sulla nautica e i porti turistici di cui abbiamo avuto qualche primo assaggio a Portoferraio. Il tutto all’insegna di una precisa volontà di concertazione e non di prevaricazione tra i molteplici livelli istituzionali e non, interessati al governo del territorio. Sottolineo ‘governo del territorio’ che fatica ancora –nonostante stia scritto in Costituzione dal 2001- ad emergere in una discussione in cui permangono reticenze e più d’una ambiguità. Tra queste metterei innanzitutto il perdurante silenzio o quasi sui parchi e i bacini idrografici riguardanti peraltro due leggi nazionali entrambe lesionate da Roma che ha trovato ben scarse reazioni quando non più d’una ‘complicità’ tra le regioni ora più che mai alle prese con tagli rovinosi e disastri ricorrenti anche recenti. Tornando al contesto toscano a me pare che il dibattito positivamente avviato non possa tardare a rimettere in gioco i nostri parchi che non sono pro-loco ma organi di pianificazione quasi tutti già dotati di strumenti di pianificazione approvati dalla regione che riguardano direttamente o indirettamente anche i porti, la nautica, la costa come i boschi e i fiumi. Legge che deve proprio rimettere a fuoco e bene in chiaro il loro ruolo appannato e ridimensionato poco saggiamente già da quella legge regionale del 2005 che ora va rivista anche attraverso una nuova legge regionale sui parchi che non può più essere rinviata dopo i già troppi e ingiustificati rinvii. A mettere in un canto i parchi per meglio strapazzarli ci pensano già a Roma e noi non possiamo certo dargli una mano.
Capo Stella da colle reciso