Franco Franchini ci ha raccontato qualche giorno fa una storiella riese "del tempo di guerra". Un soldato di colore francofono (no assessore, i francofoni non si suonano) contrattava per avere del vino da un tizio ma la comunicazione non era molto agevole, finche non intervenì un secondo riese che disse: "Lasciami fare a me ... allora.. tu portare tabacco a me e lui dare vino a te!" al che l'elargitore potenziale di vino gratis commentò: "Certo che lo parli bene il francese!" Questa mattina arriva un nostro conoscente e ci dice se gli possiamo fare un favore, gli diciamo ovviamente che sì se possiamo ma dopo dieci secondi ci pentiamo amaramente. Il tizio ci consegna un foglio pieno di sproloqui magnificatori di un'attività economica (di cui non diciamo altro per la privacy) e ci spiega che quel testo dovrebbe andare su un sito internet e che "tanto te ci metti cinque minuti a dargli una sistemata!". Rileggiamo il tutto e cambiamo idea, ad una prima lettura il tutto era bruttino, ripensandoci invece fa proprio schifo, l'unico verso per sistemarlo è riscriverlo di sana pianta. "Vabbè - gli diciamo - quando posso te lo faccio..." Poi ci prende la curiosità di sapere che c'entra lui con l'azienda, e quello tomo-tomo cacchio-cacchio risponde: "Nulla .. però devo tenermelo bono il padrone perchè mi dovrebbe dare dei lavori .." "E scusa - interloquiamo - ma a me che me ne viene?" "Che c'entra - ha detto quello quasi risentito - te fai un favore a me!" "Certo che lo parli bene il francese!" Ci è venuto spontaneo di dire. "E che c'entra il francese? .. Noo in italiano dev'esse" ha detto lui. "Ah meno male - abbiamo risposto - sai il francese non lo parlo tanto bene io"