Mentre continua a Campo la telenovela zampognara (per oggi sospendiamo, prossima puntata domani), mentre Cimabluette (reduce dall'ennesima figura figura da pellaio sulla Torre) se la deve vedere la cacca incombente sul cencio blu di cui va tanto fiero, che gli hanno dato sulla fiducia, come un fido in banca, visto che si riferisce ad un abbrodo (ops approdo) da realizzare e che comincia a priori a rischiare farciture degne di bandiere marroni e non olezzanti di lavanda. Mentre dalla regione si avverte che sono cambiati (in tutti i sensi) assessori e conti e che almeno sul fronte dell'urbanistica i betonieri sindaci elbani (più o meno tutti) dovranno darsi una regolata, Mentre tutto ciò accade giunge finalmente una eccellente notizia. Un gigante del pensiero politico ha deciso di lasciare ai posteri su carta stampata le sue memorie amministrative e le sue preziose indicazioni per lo sviluppo economico dell'elba. Si tratta nientepopodimenoché di Francesco Bosi (sticazzi!) nell'occasione sorretto dal suo grande affine ed agiografo Giannoni (quello minore d'età). Fremiamo, friggiamo dalla voglia di leggere le preziose prose gianbosiane che il mondo tutto chiedeva da troppo tempo venissero vergate! Iniziamo con il segnalare un banale errore riscontrabile in quarta di copertina con l'Elba (che il genio pistoriese, pasdaran del mattone, alla faccia del "moderato", conosce benissimo) passata dai reali 223 a 243 Km2. E' certamente un errore che Sigmund Freud potrebbe spiegarci. Più che un errore è infatti un anelito un sogno; con una prolunga di altri 20 km2 a disposizione chissa cosa si inventerebbe il nostro.
bosi fascia