PORTOFERRAIO. Angelo, che abita da sei anni nel centro storico, ha fatto forse l'intervento più significativo, all'incontro promosso dal Comitato cittadino, al Grigolo, per denunciare il degrado ambientale del centro storico. “Solo con una reale partecipazione della gente alla vita comunitaria potremo avere soluzioni, - ha detto- va riscoperta l'importanza dell'unità tra le persone, che devono intervenire in prima persona, senza aspettarsi sempre da altri o dall'alto le soluzioni ai problemi. Ad esempio mesi fa- ha precisato- alcuni di noi si sono rimboccati le maniche e abbiamo fatto un intervento all'asilo del centro, evitando un degrado della struttura”. Parole chiare e semplici che contengono grandi verità. Il Grigolo quindi protagonista del dibattito sul come migliorare il decoro della città medicea e napoleonica. Il Comitato cittadino, guidato da Giorgio Retali, Paola Arnaldi e altri ha invitato la cittadinanza a riflettere sullo stato delle cose, per cui dalla calata al forte Stella regna lo sporco, perché la raccolta porta a porta dei rifluiti non funziona. In 60 hanno risposto presente e hanno civilmente discusso. Portoferraio da “discarica per gabbiani” ha detto un residente esasperato. Scopo della riunione secondo Retali, avvocato, è attivarsi per rilanciare il centro storico come salotto buono della città medicea e napoleonica, ma anche di tutta l'Elba. “Per questo – ha spiegato il legale- va garantita una pulizia efficace. Il nostro gruppo è apolitico, apartitico e il confronto con l'amministrazione serve ad evitare che vengano calate dall'alto le decisioni che ci riguardano. Noi vogliamo collaborare". Dall 'incontro è emersa una sentenza: tutti colpevoli in definitiva; il quadro è risultato molto negativo. Non funziona il porta a porta per la scarsa coscienza civile di vari abitanti del centro storico, non ci sono controlli sufficienti e neppure una necessaria repressione con multe salate a chi non rispetta le regole. Ma è stato detto anche di responsabilità comunali in fatto di progettazione ed anche deficienze nell'Esa (Elbana servizi ambientali) che deve attuare il servizio. Appunto, tutti un po' colpevoli. Gian Lorenzo Serena, del Cda dell'Esa, presente al meeting ha dovuto ammettere di fronte alla pressione del dottor Rossi, altro componente del Comitato, che esistono problemi di comportamenti scorretti anche nel personale che attua il servizio porta a porta, che da anni non funziona a dovere. Situazioni paradossali, spesso caotiche che determinano sporcizia nel centro storico che non riesce a dare bella mostra di sé. Arnaldi ha fatto presente che" il sistema porta a porta nel centro storico, dopo quasi sette anni di applicazione, non funziona e l'amministrazione Peria ha già annunciato a mezzo stampa che si passerà ad una raccolta tramite 33 mini isole ecologiche che giornalmente saranno scaricate. "Dove saranno collocate?- si è chiesta Arnaldi- si riprodurranno i medesimi problemi provocati dai sacchetti di rifiuti e avremo di nuovo il trionfo di animali, gabbiani in testa, che vanno a pranzo con l'immondizia?". "Lo scopo -ha detto ancora Rossi-sarebbe quello di accrescere la raccolta differenziata ancora ben lontana dal 35% previsto dalle leggi e arriviamo sul 27% per cui non riusciamo a pagare meno di tariffa. Poi si devono raccogliere anche materiali ferrosi e oli, da cinque anni all'Esa mi danno contenitori sbagliati per la raccolta differenziata". "E il centro storico- ha fatto notare l'assessore al decoro Rizzoli - riesce a fare solo il 17% della raccolta differenziata per cui dobbiamo ammettere che la maggioranza delle persone non recepisce le nostre sollecitazioni, non ha un senso civico. Il sistema porta a porta finora è stato vissuto in maniera scorretta, nonostante i controlli, che sono stati difficoltosi e abbiamo fatto anche delle multe, ma di certo no possiamo instaurare un regime poliziesco strada per strada. L'amministrazione è ben disposta a confrontarsi con il comitato cittadino e un ingegnere dell'Esa sta valutando la collocazione delle future isole ecologiche", Ma il portavoce del comitato Retali ha fatto notare che i controlli si possono aumentare, come pure la repressione dei comportamenti scorretti con sanzioni adeguate. "Anche perché sappiamo- ha detto- che costano 80 mila euro in più di un anno all'Esa i comportamenti scorretti della gente. Ma se l'amministrazione ha già preso la nuova soluzione il confronto promesso non avviene. Il comitato rivendica un ruolo nuovo del cittadino che deve essere protagonista delle scelte" In concreto il Comitato crede ancora nella raccolta porta a porta, ma occorre ristrutturarlo e far crescere la coscienza civile della gente. "Attenzione – ha detto Nurra rappresentante dell'apposizione per Gente Comune- per colpa di 50 ignoranti non si deve abbandonare la raccolta porta a porta. Tali persone vanno individuate e va fanno applicate le multe del caso e pertanto ci vogliono controlli severi". Anche Damiani della Lega ha ribadito la necessità di una maggiore programmazione della raccolta dei rifiuti da parte del Comune, senza la quale non si raggiungerà mai una situazione ottimale. E c'è preoccupazione che le nuove 33 isole ecologiche risultino spazi sottratti a parcheggi o potrebbero finire sotto le finestre della gente. Retali con una osservazione di mezzi di comunicazione ha posto in rilievo che in tutta la Toscana il porta a porta è il sistema più battuto, occorre però farlo funzionare con i dovuti correttivi. Sono intervenuti anche abitanti della parte alta della città, mettendo in risalto che risulta molto inadeguata la raccolta della plastica, fatta solo due volte la settimana. “Occorre farla frequentemente- hanno detto- e il decoro va di pari passo col flusso turistico, non solo estivo per cui va garantita una città pulita per tutto l'anno”. Retali ha concluso la riunione auspicando scelte condivise con l'amministrazione che deve nel prossimo futuro avere confronti con la cittadinanza prima di prendere decisioni definitive.
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