Sabato 24 luglio, nella suggestiva cornice notturna dell'Open Air Museum Italo Bolano di San Martino, si svolgerà la "Notte dell'Archeologia", promossa dalla Regione Toscana, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno. Il prof. Arch. Giuseppe Centauro, dell'Università degli Studi di Firenze, aggiornerà gli ospiti su un tema affascinante e ricco di mistero: "L'Etruria settentrionale e i suoi collegamenti con la via del ferro: scoperte recenti e nuove prospettive di studio". Lo studioso pratese parlerà delle recenti scoperte fatte in modo fortuito a Gonfienti, sulla riva sinistra del fiume Bisenzio, nella piana tra Prato e Firenze. Qui sorgeva un grande insediamento urbano, fiorente nel periodo Etrusco Arcaico (VI-V sec. a.C.), in compresenza di stratigrafie ben più antiche, risalenti fino al XIV-XIII sec. a.C. L’ Etruria, a nord dell’Arno, e l’Etruria Padana, in particolare vengono ad assumere in relazione alla rilevanza archeologica delle nuove conoscenze acquisite e all’entità dei ritrovamenti fin qui emersi, una diversa centralità nell’ambito della etruscologia, particolarmente riferibile alle rotte transappenniniche tra Tirreno e Adriatico, da Pisa a Spina, passando appunto per l’insediamento etrusco di Gonfienti, seguendo quella che recentemente è stata definita come “La via del Ferro”. Via che coinvolgeva, in modo determinante, anche l'Isola d'Elba quale principale produttrice di questo indispensabile metallo, per certi versi più prezioso dell'oro per quelle epoche remote. Le ricerche in atto interessano un ampio periodo di studio che attraversa, dagli inizi dell'Età del Bronzo, 5-6 secoli dell'età del Ferro fino all'apice massimo raggiunto dalla potenza etrusca. Si aprono così ampi scenari per gettare nuova luce sulla potenza di un popolo, in gran parte ancora misterioso, che ha impresso la storia dell’Occidente, prima di Atene e prima di Roma.
etrusco affresco