L'ineluttabilità dell'affidamento totale ai privati della Toremar, ovverosia la pillola indorata dall'assessore regionale Conti è risultata un pasticcone che gli elbani hanno poca o punta voglia di deglutire. Lo si legge in un documento licenziato dopo una riunione congiunta della Unione dei Comuni e della Conferenza dei Sindaci dell'Arcipelagod dedicata ai servizi marittimi. Ecco il testo del documento Il Presidente dell’Unione di Comuni e la Conferenza dei Sindaci dell’arcipelago, riunitisi il giorno 13 novembre per discutere del futuro assetto dei servizi marittimi; PRENDONO ATTO con favore che è stato sottoscritto l’accordo con il Governo per la cessione della Società Toremar alla Regione Toscana e della disponibilità della Regione ad integrare i contributi statali concessi dal Governo; CHIEDONO alla Regione Toscana, attesa la vitale importanza del trasporto marittimo, una ulteriore riflessione, anche in accordo con le Istituzioni e le rappresentanze economiche e sociali locali, sulle modalità di affidamento ad armatori privati dei servizi fino ad oggi gestiti da Toremar, non escludendo a priori la costituzione di una Società mista pubblico-privata, che veda anzitutto la partecipazione della Regione e di altri soggetti pubblici (in particolare Province e Comuni) considerato che tale forma di gestione è consentita dalla vigente normativa comunitaria e nazionale in materia di servizi pubblici locali; RICORDANO peraltro che hanno scelto la soluzione di una Società mista, anche con la partecipazione maggioritaria al capitale sociale, la Campania, la Sardegna e, per i collegamenti con le isole pontine, la Regione Lazio; PRENDONO COMUNQUE ATTO della più volte espressa volontà regionale nei confronti delle istituzioni locali di consentire la partecipazione delle stesse al tavolo per la predisposizione degli atti di gara per la privatizzazione, garantendo così una efficace rappresentanza delle molteplici esigenze delle comunità isolane; CONSIDERANO come punti assolutamente prioritari da premiare nella stesura del bando: 1) Uno schema che porti al miglioramento degli attuali servizi minimi, sia come disposizione oraria, sia eventualmente come quantità minima di corse per garantire la continuità territoriale ai residenti e quindi il mantenimento degli attuali livelli occupazionali; 2) Un piano aziendale che preveda il rinnovo e l’ammodernamento della flotta e soprattutto una politica tariffaria che, nel rispetto del principio della continuità territoriale, non penalizzi la mobilità dei residenti e sia attenta alle esigenze del territorio anche per ciò che riguarda l’affluenza turistica e la movimentazione di merci; 3) La creazione di un rigoroso e trasparente sistema di controlli e sanzioni. RITENGONO che la partecipazione delle istituzioni locali al processo in corso debba avvenire anche con la presenza di un esperto scelto da queste Amministrazioni che possa collaborare ab initio alla concreta elaborazione degli atti di gara, evitando così inutili appesantimenti nel tradurre tecnicamente le istanze concordate di queste amministrazioni.
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