Basta parlare del libro «Nel nome del Parco, un anno sull’Arcipelago». Basta arrabbiarsi per le dichiarazioni «arroganti e presuntuose» del presidente del PNAT. Basta con codesto spreco di byte. Oramai tutti i giornali nazionali hanno dato risalto alla notizia, e così è stato raggiunto lo scopo: stimolare il desiderio di leggere quel libro. Ciò, in pochi giorni, produrrà un buon ritorno economico sia allo scrittore che all’editore. Noi cittadini dell’Elba siamo stati usati furbescamente per scopi e fini altrui. Ma ora basta! Ora non ne parliamo più! Ragioniamo, invece, di cose concrete come, ad esempio, delle proposte che in questi giorni dovrebbero essere al centro della piazza mediatica elbana. Non ci riferiamo solamente alla continuità territoriale, al diritto alla salute, al comune unico, etc. ma anche a quegli argomenti, praticamente a costo zero, la cui soluzione richiede solo un po’ di buona volontà: l’affidamento diretto di lavori, servizi e forniture alla ditte elbane, lo sportello comprensoriale di mediazione sociale, il consiglio dei ragazzi dell’Isola d’Elba, l’uso delle pompe di calore che utilizzano l’acqua del mare, e via dicendo. Su questo Asinoi è impegnata e di questo ci preme discutere. Un saluto,