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Ruba smartphone, donna denunciata dai Carabinieri

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 27 maggio 2010

Dice un vecchio adagio che l’occasione fa l’uomo ladro, ma i proverbi, nella maggior parte dei casi, non fanno distinzioni di sesso ed ecco che una signora, giunta sull’Isola per lavoro, si ritrova a rubare uno smartphone che l’aveva ingolosita, ottenendo una denuncia dai carabinieri della Stazione Carabinieri di Portoferraio a 24 ore dal fatto. La scena principale si svolge in un bar- ristorante del capoluogo elbano, ove una signora di mezza età, originaria del vicentino e che cerca ristoro durante una giornata che l’ha portata sull’Isola per questioni professionali, si accorge che la proprietaria dell’esercizio ha imprudentemente lasciato su un frigo uno smartphone, per di più di un modello tra quelli più in voga. La tentazione deve essere assai forte, considerate la destrezza e la scaltrezza adoperate dalla avventrice, che decisa ad impadronirsi del prezioso apparecchio prende le sue precauzioni, per non dare nell’occhio e aperto, appositamente, un quotidiano sul piano d’appoggio ove è stato lasciato il telefonino, grazie a questa copertura, agguanta l’oggetto del desiderio, lo nasconde e si dilegua, non senza essersi gentilmente congedata dall’esercente che non si è avveduta di nulla. La vittima, accortasi dell’ammanco, denuncia il fatto ai carabinieri e mette, però, i militari nelle migliori condizioni di investigare fornendogli qualcosa di cui, chi ha compiuto il furto, come si deduce da quanto segue, non ha tenuto conto: la scena del delitto è stata filmata e registrata. Infatti, il locale in cui è avvenuto il reato è dotato di videosorveglianza ed è grazie a questa che i carabinieri riescono a dare un volto a chi ha commesso il fatto. Ma per rintracciare l’autore di un reato spesso un volto non basta: serve una identità e possibilmente un luogo; e tuttavia una forestiera in transito per lavoro sull’Elba non è un ago e Portoferraio non è un pagliaio. Così, i carabinieri, vengono a sapere che la donna da ricercare non solo non ha lasciato l’isola ma che per il giorno seguente quello in cui si è impossessata dello smartphone ha programmato, in un preciso luogo, un appuntamento di lavoro. Immaginabile la conclusione. L’appuntamento, in effetti, si è svolto ma con un paio di inaspettati partecipanti: i due carabinieri della Stazione di Portoferraio ai quali la donna non ha potuto far altro che consegnare il prezioso telefonino, che a 24 ore dal furto è tornato nelle mani giuste.


portoferraio caserma carabinieri

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