Caro Sergio, le nostre condoglianze a te e alle tue figlie. Per una questione di età e di lontananze ricordiamo tua moglie come curiosa e appassionata camminatrice sui monti di San Piero. Interessata ai luoghi ed ai fatti dei vecchi Elbani. Non dimenticheremo mai il pezzo che scrisse sul tuo giornale per la morte di Luana Rovini. Glielo dicemmo di persona e lei rispose con un eloquente silenzio. Il dolore vero vuole poche parole. Qualcun altro ora dovrà scrivere un altro pezzo. E' la dura, durissima legge della vita. E anche quella dei giornali e di chi ci lavora. Coraggio, Sergio. Egisto Gimelli e Fulvia Tesei, Firenze/Campo Caro Sergio, sai quanto fossi affezionato a Patrizia. Tanto che mi dava fastidio pensare che non fossi stato il suo alunno preferito, così come è successo con Giorgini, un suo studente del serale. L'ho addirittura chiamata per dirle quanto ero geloso. Ora deve diventare un dolce ricordo. Questa lettera ti prego di metterla dove la possa leggere, sul tuo giornale, come mi ha insegnato lei. Un fortissimo abbraccio, Davide Solforetti. Cara Patrizia, se questi tasti riescono a battere qualcosa di sensato, se tuo marito non cestina i miei articoli, se dentro i miei interventi si legge un po' di ardore poltico, è solo merito tuo. Non sei mai stata solo la mia professoressa, lo sai bene tanto che sin dal giorno dopo il mio esame di maturità ho abbandonato quel "Scusi, professoressa" per abbracciare Patrizia. Ed è quello che vorrei fare, trattenendo le lacrime e regalarti un sorriso, ma non uno qualunque, quello che facevi quando alla fine dell'ora mi dicevi "Solforetti, mi fai schiantare dal ridere...". Hai scovato in me la voglia di conoscere, di capire, sapere, di criticare e come ti ho detto quella volta "...da grande mi piacerebbe fare il professore e mi piacerebbe farlo come lo hai fatto te, regalando passione e voglia di vivere...". Scusami se oggi la rondine è rimasta al pelo dell'acqua e non ha spiccato il volo (ti ricordi la nostra metafora?), se queste parole sono confuse e sconnesse tra loro ma non mi importa niente scrivere bene o fare un elenco di ricordi: ce ne sono un sacco, di discussioni, di immagini, ma basta così, il resto lo tengo per me. Volevo infine salutarti e chiederti scusa se qualche volta il mio senso critico e polemico si è spinto troppo in là, ma spero mi capirai come sempre. Hai spinto i miei i miei pensieri e scritto nel mio cuore. che tu lo abbia voluto oppure no. Caro Sig. Rossi, apprendo con estremo dolore della improvvisa scomparsa di Patrizia, cui ero legato da profonda stima e amicizia sin dal mio arrivo all'ITC Cerboni, tanti anni orsono. In questo momento desidero esprimere a Lei, Teresa e Caterina ogni senso della mia partecipazione. Ricorderò la gioia ed il sorriso di Patrizia senza fine. Vi sono molto vicino in questo triste momento. Antonio DI GIORGIO (Livorno) Abbracciamo commossi Sergio e la sua famiglia e rivolgiamo un grazie affettuoso a Patrizia per tutto quello che ha saputo dare anche attraverso la biblioteca alla comunità. Tutto il personale della Biblioteca Comunale Foresiana