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I primi messaggi di condoglianze 2

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 26 maggio 2010

Ci mancherà il tuo ironico e calmo eppure partecipe ed attivo rapporto con la vita, che hai attraversato senza odii e senza invidie con la serenità dell’intelligenza. Ciao Patrizia. Monica e Lamberto Lungonelli Carissimo Sergio, Ti sono accanto, per quanto possibile, in questo momento di immenso dolore, colpito nell'amore piu' caro. "Dietro ogni grande uomo c'e' una grande donna" recita il detto cinese e la tua compagna doveva essere straordinaria. L'esperienza mi ha convinto che ogni disgrazia, per quanto grande, cela una sua misteriosa ragione, che a noi sfugge perche' si manifesta col tempo, con una crescita interiore di cui faremmo volentieri a meno. Reggiti forte, come sei. Stefano Martinenghi CIAO ZIA. SERGIO NON MOLLARE, GLI OCCHI DI PATRIZIA SONO GLI STESSI DI CATERINA E DI TERESA, NON TE LO SCORDARE PERCHE'GUARDANDOLI LA RIVEDRAI SEMPRE . MAURO MEONI Patrizia non c'è più. Difficile dare ordine all'ammasso di pensieri, immagini, ricordi, tutti allo stesso tempo nitidi e vaghi, tutti concentrati in un unico, indistinto, istante in cui i trent'anni di conoscenza, alterna frequentazione, condivisioni e scontri, amicizia e rispetto, si fondono in un unico groppo alla gola che poi esplode, come un primordiale big bang, in un pianto lento, dilatato e sommesso. Patrizia e Sergio, le prime due persone che ho conosciuto arrivando all'Elba, poco più che un ragazzo, oltre trent'anni fa. Patrizia e Sergio, il mio fratello e la mia sorella maggiore per molti dei miei primi anni al Cerboni e poi colleghi, con Patrizia, fino alla sua pensione. Ricordo ancora la festa, e la bicicletta che le abbiamo regalato per aiutarla a "tenersi in forma" quando veniva la bella stagione. E la sua voglia di sdrammatizzare il suo addio alla scuola, di vedere il positivo in tutto, con il suo sguardo sempre rivolto a ciò che aveva ancora la possibilità e la voglia di fare e mai rivolto ai rimpianti o alle autocommiserazioni. Patrizia ti faceva immediatamente pensare alle possibilità, con la sua calma attiva e il suo sorriso. E noi colleghi "vecchi", invece, già sentivamo il vuoto lasciato dalla sua partenza, perché ci sono persone che, quando partono, lasciano un vuoto più grande di altre. Non so perché, ma è così. Non creano grandi opere, non edificano monumenti; sanno però creare un modo di essere e di esserci che ti circonda e ti rasserena, riescono ad inventare un ambiente più a misura d'uomo, dove ognuno ha la possibilità di trovare la propria cittadinanza. Patrizia sapeva anche dire no, sapeva opporsi e aveva mantenuta immutata negli anni la sua capacità di indignarsi di fronte all'ingiustizia, di combattere la discriminazione. Patrizia, se occorreva, sapeva essere dura e irriducibile. Ma quello che più mi resta di lei è la sua irrinunciabile voglia di ricercare sempre un'altra strada, un altro modo, una via positiva e razionalmente ottimista per vivere insieme. Un abbraccio fortissimo a Sergio, Caterina e Teresa. Mauro Luchetti Ciao, Sergio, ti mando un semplice e forte abbraccio. Franco Cambi