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Secondo via libera alla "caccia no limits"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 15 aprile 2010

Per soli quattro voti la Commissione Agricoltura della Camera ha dato il via libera alla deregulation venatoria, ora il testo dovrà venire esaminato dall'aula di Montecitorio dove l'opposizione ha annunciato battaglia. Il governo italiano era chiamato a rispondere ad una procedura di infrazione avviata dall'Unione Europea per l'uso eccessivo e disinvolto delle deroghe da parte delle Regioni in materia venatoria ma invece di "mettere a posto" e sanare questa situazione si è dato il via libera ad uno peggiori testi in materia. In pratica si è usata una legge quadro europea come cavallo di Troia per dare la possibilità alle Regioni di approvare una stagione venatoria senza limiti,da gennaio a dicembre. Per fortuna dal testo è sparito l'emendamento che avrebbe permesso l'uso di armi da fuoco, a fini venatori, ai ragazzi fin dall'età di sedici anni. E per fortuna sono state accolte alcune rilevazioni dell'Ispra (l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Infatti nel testo si legge: "Fermo restando, le disposizioni relative agli ungulati (tra i quali i cinghiali e i mufloni n.d.r), le Regioni possono posticipare i termini in relazione a specie determinate e allo scopo sono obbligate ad acquisire il preventivo parere di validazione delle analisi scientifiche a sostegno delle modifiche da apportare, espresso dall'Ispra, sentiti gli equivalenti istituti regionali ove istituiti e riconosciuti dalla commissione Europea, al quale dovranno uniformarsi". In pratica una direzione diametralmente opposta a quello che chiedeva di fare Bruxelles tanto che questo potrebbe costare all'Italia sanzioni economiche molto pesanti. Come pesanti ricadute in termini economici potrebbero esserci nel settore turistico. Una stagione turistica in convivenza con una stagione di caccia riceverebbe un duro colpo. Per non parlare del pessimo impatto che questo provvedimento potrebbe avere su una fauna già indebolita dall'impatto con i pesticidi e con il cambiamento climatico. C'è da registrare, poi, la risolutezza della maggioranza (Pdl e Lega) nell'approvare, prima alla Commissione del Senato e poi a quella della Camera, un pacchetto di emendamenti che avevano ottenuto il parere negativo dal Ministro dell'Ambiente e di quello del Turismo e che non riscuote il favore degli italiani. Questa volta però dei sondaggi, tanto cari al premier, non si è tenuto conto. Basti pensare che secondo un recente sondaggio Ipsos « il 79% degli italiani considera la caccia una crudeltà da vietare o da regolamentare più rigidamente e l'81% si oppone all'allungamento della stagione venatoria. ma chi non ha il senso dello stato non può tenere in considerazione l'opinione pubblica»


cacciatore

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