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Palmaiola in vendita, Legambiente chiede al Comune di Rio Marina di bloccare tutto

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 13 aprile 2010

Oggi uno speciale del “Sole 24 Ore” rende nota la lista “I siti della Difesa da valorizzare in chiave turistica”, tra questi ci sono in Toscana anche il Faro dell’Isolotto Palmaiola, un isola che sorge davanti all’Elba, nel Canale di Piombino, e che fa parte del Comune di Rio Marina, e il Faro scoglio Formica Maggiore, davanti alla costa di Grosseto. Il tutto accompagnato da un articolo a firma Antonello Cherchi dal titolo indiscutibile: “Dai fari alle caserme i tesori della Difesa vanno in «vacanza»” che spiega: «Una vacanza in un faro. Un faro vero, di quelli che nella notte indicano la giusta rotta ai naviganti. E non una vacanza spartana, tra umidità marina e spifferi negli stipiti, ma un periodo di vero relax, con le tante comodità che può mettere a disposizione un hotel a più stelle. E l'idea del ministero della Difesa, che ha individuato 36 strutture militari, tra cui 12 fari, da destinare ad altri usi, soprattutto turistico-ricreativi, in modo da salvare quegli immobili dal degrado e, allo stesso tempo, farli diventare una fonte di guadagno per le casse del ministero. E uno dei fronti che la Difesa si prepara ad aprire per riorganizzare il proprio patrimonio immobiliare, così come vuole l'articolo 14-bis del decreto legge 112 del 2008. L'altro versante è rappresentato da un elenco di 76 tra caserme, magazzini, palazzine, alloggi, circoli ufficiali, da mettere sul mercato. In questo caso per venderli, ma non prima di averne modificato, d'accordo con le amministrazioni locali, la destinazione d'uso, così da aumentarne in modo rilevante il valore». In tutto, piega il Sole 24 Ore” ci sono altri 76 immobili destinati alla vendita, «alcuni dei quali, però, si trovano anche nell'elenco dei 36, perché il ministero si è riservata la possibilità di decidere se sarà più conveniente alienarli o valorizzarli. Quelle strutture contenute in un decreto ora alla registrazione della Corte dei conti - saranno vendute al miglior offerente. Il passaggio preliminare, ma fondamentale, è il cambio della destinazione d'uso, in modo da poterli destinare a finalità commerciali o residenziali» e poi sottolinea suadente: «Le amministrazioni locali, dal canto loro, potranno avere un duplice vantaggio: vedere rimpinguati i bilanci, perché potranno ottenere fino al 20% delle somme incassate dalla vendita, e recuperare spazi nei centri cittadini che finora erano riservati esclusivamente ad attività militari». Si ripresenta quindi per Palmaiola, ma stavolta gestita direttamente dallo Stato, una vicenda simile a quella del vicino isolotto di Cerboli, messo in vendita ripetutamente con il dichiarato intento di realizzarci più o meno quello che ora lo Stato Italiano vorrebbe realizzare nell’isola vicina. La vendita del faro appare incredibile, e forse il Ministro della difesa Ignazio La Russa prima di stilare elenchi di siti da valorizzare in chiave turistica avrebbe fatto bene a chiedere prima alla sua collega di governo e di partito, il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo. Avrebbe scoperto che “Palmaiola non solo fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ma che l’intera isola è compresa dal Piano del Parco recentemente approvato in “Zona A”, cioè a protezione integrale dove la legge impedisce qualsiasi modifica di destinazione d’uso. Questo anche perché Palmaiola fa parte, insieme a Cerboli, Isola dei Topi e Isole Gemini, della Zona di Protezione Speciale (ZPS, Codice Natura 2000 IT5160011) della Direttiva Uccelli dell’Unione europea, è un Sito di Interesse Comunitario (SIC) della Direttiva Habitat dell’Ue ed in Sito di Importanza Regionale (SIR) secondo la legge regionale toscana 56/2000. Infatti, scorrendo la scheda dellla Zps, si scopre che ospita «Popolamenti floristici endemici dell’Arcipelago Toscano», siti accertati di nidificazione dei rari marangone dal ciuffo (Palacrocorax aristotelis), berta maggiore (Calonectris diomedea), e in passato anche di gabbiano corso ( Laurus audouinii), l’uccello più raro del Mediterraneo. La stessa scheda allegata alla legge regionale 56/2000 include tra le minacce da respingere non solo ogni interferenza antropica di un certo rilievo, ma proprio le «Ricorrenti proposte di insediamenti turistici» Il Parco ha ricevuto finanziamenti Life Natura dall’Unione Europea proprio per ristabilire l’equilibrio ambientale modificato dall’introduzione di ratti e specie vegetali invasive. Anche le Formiche di Grosseto sono una Zps (a terra e a mare), un Sic ed un Sir (IT51A0022) ed ospitano specie animali e vegetali endemiche e il loro piano di gestione è stato finanziato attraverso Life Natura. La cosa ancora più strana è che Il faro di Palmaiola solo nel luglio 2008 è stato sottoposto ad una costosa opera di restauro e pulizia proprio per consentire il proseguimento delle sue funzioni di tipo militare, quindi non si dovrebbe trattare di un immobile da salvare dal degrado. Legambiente chiede al Comune di Rio Marina ed al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano di bloccare sul nascere questa follia di una improbabile “valorizzazione turistica” che violerebbe le leggi dello Stato e della Regione e le Direttive Europee, ma anche un Piano del Parco che è uno strumento di Pianificazione urbanistica sovraordinato che deve essere semplicemente rispettato dal Governo e dal Comune.


Faro palmaiola

Faro palmaiola