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PM livornesi trovano riscontri sul caso della nave dei veleni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 08 aprile 2010

E' l'ANSA a darne notizia. Pare proprio che dalle indagini della procura di Livorno siano emersi riscontri riguardo la presenza di almeno un container sul fondo del mare al largo della costa livornese. Le indagini partirono nel 2009 dopo la denuncia da parte dell'equipaggio di una nave ambientalista che lanciò in rete l'allarme riguardante lo scarico di materiali, da parte di un portacontainer, tra la costa livornese e l'Isola d'Elba. A rivelarlo è il sito Greenreport.it e lo conferma all'Ansa il procuratore Francesco De Leo che però annuncia la necessità di "effettuare ulteriori accertamenti per capire di cosa si tratta". A confermare la denuncia dell'equipaggio della nave tedesca "Thales" furono, già dal novembre scorso, i rilievi della nave oceanica Alliance del Nurc (Nato Undersea Research Center), che individuarono del materiale a circa 120 metri di profondità a nord dell'isola. Un'altra serie di ricerche in mare partirono in seguito alle rivelazione del pentito di 'ndrangheta Francesco Fonti. Ricerche, condotte dalla capitaneria di porto, che purtroppo non portarono a niente a causa del mal tempo. Ora però di fronte ai nuovi riscontri della procura livornese quelle ricerche potrebbero ripartire. LIVORNO. Circolano sempre più insistenti le voci che la Procura di Livorno sarebbe in possesso dei riscontri della presenza di almeno un container sui fondali delle coste livornesi. Il che confermerebbe ufficialmente il ritrovamento di uno dei "container dei veleni" a 120 metri di profondità fatto nel novembre scorso dalla nave oceanica Alliance della Nato Undersea Research Center (Nurc), che su richiesta del parco nazionale dell'Arcipelago toscano aveva svolto una ricerca sottomarina (sospesa quasi subito per il maltempo) nella zona a nord dell'Elba dove, nel luglio 2009, l'imbarcazione ambientalista tedesca "Thales" aveva fotografato lo scarico di materiali da parte della portacontainer "Toscana", battente bandiera maltese, ma appartenente ad un grossissimo armatore tedesco . C'è da dire che la magistratura livornese, inizialmente, non aveva preso molto sul serio la segnalazione degli ambientalisti tedeschi rilanciata immediatamente da Legambiente, ma a settembre aveva aperto un fascicolo dopo le rivelazioni di un pentito della ‘ndrangheta che segnalava una "nave dei veleni" affondata proprio davanti alle coste toscane, mentre la Capitaneria di porto di Livorno, con la nave Scialoja, il 19 ottobre, aveva avviato un'indagine parallela, funestata da continui incidenti alle attrezzature di bordo, che sembrava aver individuato "bersagli" che poi non sarebbero risultati verificabili. Il ritrovamento del container da parte della nave Nato, venne rimesso in discussione all'inizio di quest'anno da strane "rivelazioni" - fatte peraltro proprio a noi di greenreport.it - che asserivano che l'Alliance aveva preso un abbaglio e che nell'area le ispezioni navali e subacquee ufficiali non avevano trovato nulla, la Capitaneria di porto di Livorno non commentò, ma fece ufficiosamente sapere che quelle notizie erano prive di fondamento, che le ricerche non erano terminate e che nessuno si sognava di mettere in discussione i rilevamenti del Nurc. A quanto pare Capitaneria e Nato hanno in seguito deciso di fare un sopralluogo congiunto sull'area interessata utilizzando le sofisticate attrezzature del Nurc e stabilendo una collaborazione che, forse, se stretta prima, avrebbe portato a più rapidi risultati ed evitato il diffondersi di voci "interessate" e di strani depistaggi che in questa vicenda non sono mancati, nel tentativo di sminuirla fin dall'inizio. Se verrà confermata l'ennesima indiscrezione ci troveremmo davvero davanti alla vera svolta giudiziaria delle indagini sulla vicenda dei "container dei veleni". E' partita questa mattina una richiesta formale dell'assessore uscente ai trasporti e infrastrutture della Regione Toscana indirizzata al ministro Altero Matteoli ed all'Ad di Trenitalia, Vincenzo Soprano. Al centro della comunicazione la richiesta di nuove fermate di treni di lunga percorrenza sulla Tirrenica Sud nelle stazioni di Follonica, Campiglia ed Orbetello. Le soste in queste stazioni, infatti, consentirebbero una maggior produttività e coordinamento con i servizi regionali, ed un risultato di maggiore efficacia del servizio nel suo insieme. Ancora oggi, infatti, è aperto un tavolo di confronto sul coordinamento fra servizi regionali e di lunga percorrenza ed al centro dell'attuale dibattito ci sono i collegamenti fra le stazioni del tratto fra Pisa-Livorno e Grosseto-Orbetello, per cui è richiesto un più equilibrato assetto per le f ermate dei servizi nazionali (lunga percorrenza), in particolare per Follonica. Acquisiti i primi risultati del tavolo, le soluzioni per l'assetto dei servizi nella tratta saranno, nelle prossime settimane, confrontate anche con il territorio. A distanza di cinque anni dal primo intervento di potenziamento del servizio ferroviario regionale, infatti, nel prossimo giugno sarà portato a termine in Toscana il progetto Memorario, servizi su base cadenzata mnemonica e coordinata dell’intero servizio regionale, che darà vita ad un ulteriore e definitivo sviluppo del servizio metropolitano di superficie con la realizzazione del sottoattraversamento di Firenze della linea AV-AC. È sempre più attuale, quindi, l’obiettivo dei “cinquecentomila toscani in Treno” che punta a raddoppiare il numero dei cittadini che scelgono il treno per spostarsi in Toscana. Per questo, l’intervento previsto dalla Regione interessa la parte meri dionale della Toscana, in particolare la linea Tirrenica fra Pisa/Grosseto/Orbetello: tratta ferroviaria difficile per i territori che attraversa, con scarsa densità di popolazione e pesante commistione dei diversi traffici presenti, servizi regionali, di lunga percorrenza universali e commerciali, servizi merci. In questo contesto, la Regione sta puntando ad una programmazione congiunta fra treni locali e treni di media lunga percorrenza, insostituibili nel collegamento fra i capoluoghi e in assenza dei quali l'obiettivo dei 500.000 toscani difficilmente potrebbe essere raggiunto.


Toscana portacontainer in scarico 3

Toscana portacontainer in scarico 3