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Il Presidente Napolitano c’entra, e come c’entra

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 11 marzo 2010

Il Presidente della Repubblica è il garante della Costituzione e lo deve dimostrare. Se una norma di qualsiasi livello è illegittima o peggio incostituzionale, il Presidente deve rifiutarsi di firmarla, naturalmente motivando, come hanno sempre fatto diversi altri Presidenti della Repubblica. Ora, poiché il cosiddetto decreto interpretativo emanato dal governo in tema di legge elettorale è chiaramente incostituzionale, in quanto viola il combinato disposto della legge 400/88 (art. 15) e dell’art 72 della Costituzione, dal quale scaturisce un’ impossibilità di emanare decreti in materia elettorale, il Presidente della Repubblica avrebbe dovuto opporsi ad una simile bestialità giuridica (tenuto anche conto che questa disposizione normativa non è certamente generale ed astratta, nè erga omnes) Sostenere come ha già fatto Napolitano nel rispondere alla domanda di un cittadino, che se non avesse firmato la legge sullo scudo fiscale gli sarebbe stata sottoposta di nuovo, sembra quasi dimostrare una scarsa conoscenza delle sue prerogative costituzionali. Sono sicuro che non sia così, ma rimane il fatto che con la sua firma il Presidente non ha garantito la nostra Costituzione, ma ha garantito solo Berlusconi! Dichiarare che il decreto “interpretativo” non sancisca nuove disposizioni, ma miri solo ad interpretare, è una delle solite furbizie di questo governo. Che cosa c’era da interpretare in una norma tanto chiara, che non era mai stata messa in discussione in sessant’anni? La realtà è che con il decreto si è voluta introdurre una nuova disciplina normativa, mascherata da interpretazione “autentica”, facendo strame del diritto e della Costituzione in particolare. Quindi la responsabilità di Napolitano è evidente, in quanto con la sua firma ha condiviso una illegittimità ed una prepotenza. Giacomo Coletti (Nota Biografica della Redazione- Giacomo Coletti è nato nel 1946 a Portoferraio dove è rimasto fino al compimento degli studi medi superiori. Successivamente ha compiuto una brillantissima carriera come Ufficiale della Guardia di Finanza da cui di è congedato con il grado di Generale. Durante il suo servizio ha affiancato noti magistrati (Sanza di Genova, Stiz di Trento, Casson di Venezia) in importantissime indagini. Divide ora il suo tempo tra Treviso e Portoferraio dove risiedono i figli)


Costituzione della Repubblica gazzetta più corta

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