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John Carlin AMA IL TUO NEMICO

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 17 febbraio 2010

«Nelson Mandela e la partita di rugby che ha fatto nascere una nazione» C’è una cosa che di sicuro si impara stando quasi trent’anni in galera. Soprattutto se sei un nero condannato per reati politici da un regime di bianchi. Si impara a ragionare su ogni fatto, scomponendolo nei minimi dettagli per ottenere la soluzione migliore. Si impara a tenere il corpo allenato ogni mattina per aiutare anche la mente a non perdere di vista l’obiettivo di tutta una vita, un sogno che altrimenti si trasformerebbe in utopia. E questo Nelson Mandela non poteva permetterselo, non avrebbe mai potuto concedere ai suoi avversari di strappargli anche la speranza che un giorno il suo popolo sarebbe stato padrone del proprio destino, e non prigioniero del colore della pelle. Ciò che viene raccontato in questo libro è la storia di una grande seduzione e di una grande ambizione, perché se è vero che Mandela è un uomo che alla fine ha saputo conquistare chiunque abbia avuto a che fare con lui, sostenitori o accaniti avversari, è vero soprattutto che la scommessa più grande, con se stesso e con la storia, è stata quella di non accontentarsi. Un ex attivista politico dell’African National Congres, uscito di prigione, diventa il primo presidente del Sudafrica eletto a suffragio universale: per molti sarebbe stato un traguardo definitivo, per Mandela è stato solo un punto di partenza, il voto da solo non crea una Nazione, soprattutto se i contrasti sono rappresentati da una delle più disgustose aberrazioni che l’essere umano abbia mai inventato. Decenni di aparthaid non si cancellano con l’elezione di un presidente nero, le tensioni e la rabbia accumulate avrebbero comunque giustificato vendette e violenze, e l’Africa purtroppo è ricca di questi esempi. Mandela sa che il consenso fra la sua gente non basterà mai, il vero elemento di svolta deve essere eliminare l’immagine del “nemico” dalle menti di chi si contrappone, limitare al massimo l’odio reciproco. De Klerk, presidente uscente e sconfitto alle elezioni, sarà vice presidente, il generale Viljoen potrebbe scatenare una guerra contro la neonata democrazia, ma intuisce che la via è un’altra: «Il carattere dell’avversario è decisivo, quando ti siedi a negoziare la cosa importante è la personalità di chi hai di fronte, devi capire se ha il sostegno della gente che rappresenta. E Mandela ce l’aveva». Il difficile fu convincere tutti, bianchi e neri, estremisti e pacifisti, ad essere un solo popolo, e l’intuizione fu geniale: lo sport invece della politica e molto più delle armi. Il libro racconta di come un uomo riuscì nell’impresa di riempire lo stadio di neri per tifare per una squadra di bianchi, che però cantavano l’inno delle rivolte contro l’aparthaid. Non esistono altri colori quel giugno del 1995 mentre in Sudafrica si svolge la Coppa del Mondo di Rugby, solo il verde delle divise degli Springboks, il simbolo esclusivo dell’identità Afrikaner che si trasforma in orgoglio condiviso, identità nazionale sugli spalti e per le strade. Nelson Mandela è un uomo di grande fascino, dialettica, carisma, ma la cosiddetta “Rivoluzione negoziata del Sudafrica” fu quasi un miracolo, riconciliando prima tribù e religioni diverse, poi conquistando anche chi fino a poco tempo prima lo voleva in galera o addirittura morto. Ama il tuo nemico soprattutto per te stesso, i bianchi per non essere sopraffati, i neri per esistere, individuando un obiettivo comune, una vittoria da conquistare non ammazzandosi per le strade, ma segnando una meta in più dei mitici All Blacks. «Quel giorno ci fu una rivoluzione. Se solo un anno prima avessi pronosticato che i neri avrebbero ballato lungo le vie di Soweto per festeggiare la vittoria degli Springboks, tutti avrebbero pensato che il sole mi aveva fuso il cervello. Quella partita fece per noi molto di più di quello che i discorsi di politici e arcivescovi erano riusciti a fare. Ci fece capire che era davvero possibile stare dalla stessa parte e diventare una nazione». (Desmon Tutu, Arcivescovo di Cape Town, Premio Nobel per la pace 1984) Michele Castelvecchi John Carlin AMA IL TUO NEMICO Sperling & Kupfer € 18,50 Da questo libro è tratto l’ultimo film di Clint Eastwood “Invictus”, in uscita in Italia a febbraio, interpretato oltre che dallo stesso regista, anche da Morgan Freeman nella parte di Nelson Mandela.


mandela ama il tuo nemico

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