Il consigliere di FI-PdL Leopoldo Provenzali chiede alla Regione Toscana che all’Unione dei Comuni dell’Arcipelago Toscano siano applicate le stesse norme sulle comunità montante (art. 29 del TUEL) e, quindi, che questa sia finanziata con i già esigui sussidi per la montagna. Se la domanda che si devono porre oggi i dieci Comuni, ma più in generale i cittadini, le imprese e le associazioni economiche e sociali, è quella sull'utilità o meno di un ente comprensoriale, allora la risposta deve essere più netta e articolata: serve un’unione dei comuni con poteri tali da consentire alle isole toscane di rispondere alle sfide della globalizzazione; serve un’unione dei comuni che dimostri ai cittadini come la forma associativa sia la più idonea per superare gli handicap rappresentati dall’abitare su un’isola; serve un’unione dei comuni che sia una Comunità dell’Arcipelago dotata di risorse provenienti da un apposito fondo nazionale per le piccole isole. Gli interessi dei tosco-arcipeleghini si fanno dando vita all’unione dei comuni, finanziata dalla regione almeno nei primi due anni (così è); che questa riceva gradualmente dai dieci comuni le più importanti deleghe per il governo del territorio (così sarà?) e, nel contempo, che gli enti del territorio, le forze politiche e sociali e le categorie economiche aprano una vertenza (tutti insieme) affinché il parlamento approvi la legge sulle isole minori (compreso un fondo autonomo destinato alle comunità d’arcipelago) per dare agli isolani le stesse garanzie e le uguali opportunità dei cittadini che vivono sulla terraferma.
ben tramonto capraia panorama