“Se la grande sfida dei moderni sistemi sanitari è rappresentata dall’obiettivo di riuscire a coniugare il contenimento dei costi per la collettività con la qualità del servizio e la valorizzazione delle professionalità medico-infermieristiche, i cittadini della provincia di Livorno non possono affatto dirsi soddisfatti dei servizi sanitari e della gestione della ASL 6 degli ultimi anni. In particolare all’Elba, dove l’abituale inerzia della Regione e della ASL 6, incapaci di elaborare una vera e propria strategia complessiva sulla riorganizzazione dei servizi, non ha permesso sinora di risolvere le vere criticità del sistema”. Lo ha detto il consigliere regionale Leopoldo Provenzali intervenendo in aula nel corso del Consiglio straordinario sulla Sanità toscana. “All’Elba, territorio cosiddetto disagiato i cui residenti, al pari degli altri toscani e dei turisti ospiti, devono essere posti in condizioni di sicurezza e di tranquillità per la propria salute” sottolinea Provenzali “tra le disfunzioni nell’erogazione dei servizi resi ai cittadini, oltre alla cronica mancanza di personale ospedaliero, ma anche di quello relativo alla riabilitazione sul territorio, alle evidenti carenze infrastrutturali ed alla inadeguatezza delle apparecchiature, spiccano certamente le interminabili liste di attesa che penalizzano soprattutto le fasce più deboli della popolazione”. “Tali disfunzioni” osserva ancora il consigliere azzurro “si acuiscono puntualmente all’inizio della stagione estiva quando, dato il notevole movimento dei flussi turistici, occorrerebbe potenziare i servizi sanitari invece di ridimensionarli, tendenza alla quale purtroppo tutti sembrano assistere impotenti. Senza dimenticare che la fotografia della situazione socio-sanitaria evidenzia un tasso di popolazione anziana molto alto”. “In attesa di vedere cosa sarà capace di produrre la nuova gestione del direttore generale Calamai” conclude Provenzali “sarebbe già un passo importante rifinanziare il “Fondo per la valorizzazione e qualificazione dell’assistenza sanitaria nelle zone insulari e montane”, un programma individuato nel PSR 2005-2007, dotato di 8,5 milioni di euro annui per un triennio, che trova esplicita previsione anche nel corrente PSR 2008-2010”.
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