Le modifiche alla legge regionale sulla caccia (legge quadro regionale e legge sul calendario venatorio regionale) sono giunte oggi in Consiglio Regionale e sono in discussione nel momento in cui inviamo questo comunicato. A nulla sembrano essere serviti proposte, richieste, documenti, appelli. La Regione Toscana sta per compiere un ulteriore passo verso l’anarchia venatoria. Alcuni dei punti contenuti nel testo in Consiglio: - Eliminazione della competenza a vigilare sulla caccia per guardie ambientali volontarie e guardie zoofile (con conseguente riduzione dei controlli sul campo a favore di chi non rispetta le norme) - Deregulation per gli abbattimenti fuori stagione per sovrannumeri faunistici (veri o presunti) con la presenza alle battute di una guardia venatoria volontaria delle associazioni venatorie e non di un agente della Polizia provinciale (quale garanzia?) e non necessità in alcuni casi di parere ISPRA - Esclusione degli appostamenti fissi di caccia dalle norme di licenza edilizia (in contrasto con le leggi regionali e nazionali in tema di urbanistica) - Utilizzo di trappole da parte di comuni cacciatori (‘autorizzati dalle Province’) - Addestramento cani con sparo fuori periodo e addirittura in aree recintate (una ‘corrida’ venatoria’) - Apertura al commercio della fauna selvatica abbattuta (pericoloso stimolo a bracconaggio e connessi) - Conferma e aumento del finanziamento pubblico alle associazioni venatorie Il WWF, dopo avere per mesi cercato invano di controvertire queste scelte e aver chiesto e proposto modifiche invece in positivo delle norme attuali, si appresta adesso alle vie legali. La prima iniziativa dell’Associazione sarà la presentazione di un esposto al Consiglio dei Ministri per i molteplici punti di incostituzionalità per violazione della legge quadro e di un esposto alla corte dei Conti per il finanziamento pubblico alle associazioni venatorie. La nostra fauna selvatica e i cittadini che vogliono che essa sia adeguatamente tutelata riusciranno ad ottenere giustizia? E nella stessa giornata è in approvazione una legge sulle procedure di valutazione di impatto ambientale dei vari piani e progetti che delega ai Comuni gran parte delle competenze relative alla fondamentale Valutazione di Incidenza sui Siti di Interesse Comunitari, strumento principale di tutela di queste aree. Ciò aumenta fortemente il rischio tutela in quanto i Comuni non hanno in genere competenze specifiche di questo tipo nel loro organico, sono in genere più influenzabili dalle pressioni locali rispetto alla tutela di aree di interesse invece sovranazionale nell’ambito della Rete europea Natura 2000, evidentemente potranno muoversi in modo disomogeneo quando invece questi siti richiedono una conservazione coordinata e di insieme.
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