La scorsa estate era apparsa nel bel mezzo delle spiaggia di Lacona un “bagno” (foto1) che si dice fosse il frutto di una concessione ad un Corpo Militare. Il tutto nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, a ridosso delle une che oggi il Consiglio Regionale della Toscana chiede all’unanimità di far diventare Zona di Protezione Speciale e Sito di importanza Comunitaria dell’Unione Europea e che il Piano del Parco definitivamente approvato il 23 dicembre inserisce in zona “B” dove iniziative del genere non sono permesse. Il tutto soprattutto senza il necessario nulla-osta del parco e con la scusa di una “provvisorietà” e del “salvataggio” che si è protratta fino a Natale. Si, perché Babbo Natale si è portato via il casotto-bagno-militare. Ma più probabilmente la pulizia è stata opera dell’inclemente Dio del mare che si riprende sempre ciò che è suo, a meno che, consapevole di indagini che si dicevano in corso, qualcuno non abbia sfidato il maltempo che ha battuto di Lacona per sbarazzare velocemente la spiaggia dall’ingombrante manufatto. I segni ed i rottami lungo la spiaggia suggerirebbero però che il mare si sia ripreso quel che era suo: due basamenti del “bagno” (foto 2) sembrerebbero finiti non si sa come nella stradina che si incontra prima della spiaggia mentre del resto del legname della casetta non c'è che qualche traccia. Che se li sia portati via il mare o che se li siano portati via gli umani sapendo dell'intervento della Forestale e del Parco il risultato é lo stesso: é stato ristabilita la norma. Ovviamente le onde si questi gioorni si sono mangiate anche un bel pezzo di spiaggia il che dimostra ancora di più l'importanza delle dune come sistema antierosione e come fonte di ripascimento delle spiagge e l’importanza di restituire questo importantissimo habitat residuale delle nostre isole ad un corretto utilizzo pubblico che tuteli una ricchezza che è anche economica. Invece sulle Dune di Lacona, come denunciano da anni gli ambientalisti, con la scusa della “proprietà privata", sono sorti recinti e impianti di illuminazione fuori norma, spiazzi per ospitare camper ed auto e piazzole e “grotte” nella vegetazione con tavoli e sedie che hanno avviato un degrado avanzato di aree che ospitano specie rare e preziose tutelate dalle Direttive Europee, dalle leggi italiane e dalla Legge Regionale 56/2000 della Regione Toscana, opere ed utilizzi abusivi che contrastano con le norme di protezione e valorizzazione di Parco Nazionale, ZPS/SIC, norme urbanistiche e paesaggistiche. Troppo spesso le denunce di questi abusi che stanno lentamente distruggendo il patrimonio inestimabile delle Dune di Lacona finiscono nel dimenticatoio ed in prescrizione. La pulizia natalizia del “provvisorio” senza nulla-osta che all’Elba diventa eterno deve essere l’occasione, anche grazie all’approvazione definitiva del Piano del Parco ed alla nuova attenzione che circonda le Dune di Lacona anche grazie alla nascita del Comitato per l’acquisto di una loro parte, per avviare una ricognizione sulle opere abusive che le stanno danneggiando e per avviare un loro recupero e valorizzazione che sono la base per il mantenimento della spiaggia e dell’attività turistica. Anche per questo Legambiente aderisce e invita soci ed amici a partecipare alla cena di Befana per le Dune che si terrà il 5 Gennaio 2010 al Circolino di Lacona. Per informazioni: Francesca 3479397903
Lacona dune 2009 1 bagno
Lacona dune 2009 2 tavole
Lacona dune 2009 3 Particolare
Lacona dune 2009 4 spiaggia