Un misterioso signor Fasano, di cui niente altro che il cognome si conosce, oggi ha da gioire; per tutto sommato una manciata di monete (327.000 euro) si è aggiudicato all’asta 6.000 metri quadri importantissimi, decisivi per comprendere la storia (con i miti e le leggende), la memoria popolare, l’essenza geologica, il paesaggio di Portoferraio. Da oggi egli è signore di un pezzo di quel promontorio di CAPO BIANCO lo stesso che con la sua pietra lattata funzionava da riferimento visibile per miglia e miglia da chi navigava nei secoli a vista, lo stesso che aveva ospitato le batterie della contraerea che avevano provato a scacciare sia i B 19 degli alleati, sia i Messershmidt dei tedeschi che lanciavano il loro carico di rovina e morte su Portoferraio, lo stesso che cedendo generosamente all’erosione una parte di sé a creato le incredibili spiagge di ghiaia candida che guarniscono Portoferraio a Nord. Berlusconi, Tremonti, l’Agenzia del Demanio hanno fatto cassa, vanteranno ora il “successo” di essere riusciti a vendere al monte di pietà l’orgoglio dei ferajesi a tre volte la base d’asta (110.000 euro) che è stata commercialmente un successo se sono arrivate qualcosa come 47 offerte (45 dall’Italia e 2 dall’estero) Per quanto attiene al futuro dell’area e dei manufatti che contiene, il Sindaco di Portoferraio, intervistato dai colleghi del Tirreno, che oggi dedicano alla vicenda un ottimo e dettagliato servizio, ostenta sicurezza: . “ L’ex batteria di Capo Bianco è un’invariante strutturale in quanto bene storico. Cioè chi ha acquistato le mura dell’ex batteria non potrà muovere una foglia se non sulla base di un piano attuativo di iniziativa pubblica. Ci sarà, casomai, una maggiore possibilità di intervento sugli altri immobili nell’area: alcuni magazzini per i quali è possibile effettuare adeguamenti strutturali. Resta però il divieto di cambio di destinazione d’uso. Chi ha acquistato l’ex batteria difficilmente, insomma, potrà prenderci la residenza o trasformare quell’area in una struttura ricettiva o un locale pubblico. «Ma non è detto - spiega il sindaco Roberto Peria - che queste siano le finalità del acquirente, che non potrà comunque perseguirle, a meno che non si cambino le norme. E io non ho intenzione di farlo». Noi che sappiamo che purtroppo in questo paese niente è più stabile di ciò che si dichiara precario e niente è più mutabile di quanto si dichiara inviolabile, temiamo che qualche successore del Peria quelle norme le cambi, visto che peraltro l’area a dispetto del suo alto valore se non altro paesistico-geologico-naturalistico, non gode della tutela del Parco essendo fuori dai suoi perimetri. Ma al mercatino di novembre altri due sono stati i pezzi pregiati elbani messi in vendita, passando sull’altra costa ferajese (in pieno water-front) si registra l’acquisizione in proprietà a Punta della Rena di circa 5.000 mq da parte della ESAOM che già aveva in affitto l’area che utilizzava per il rimessaggio dei natanti. Nel caso ESAOM, che aveva tre concorrenti, si è aggiudicata l’asta ponendo nella sua busta un offerta di 512.000 euro (a fronte di una base d’asta di 190.000) Lo scarto percentuale minore tra base d’asta e cifra realizzata l’Agenzia del Demanio lo ha spuntato sul terzo lotto, una villa disposta su tre piani per 220 mq di abitazione con 30.000 mq di area boscosa di pertinenza, situata a Capo Pero nel Comune di Rio Marina. L’acquirente ha offerto 639.000 euro quando la base d’asta era stata fissata a 434.000. Da notare, comunque che nell’ultimo caso le norme urbanistiche vigenti nel comune piaggese potrebbero consentire la trasformazione dell’immobile ed il suo uso come struttura ricettiva.
Batterie di Capo Bianco Satellite
capo bianco tanelli 3 punta
capo bianco rossi batterie
Punta della Rena Satellite
capo pero satellite