Molti, maledetti e subito L’Elba è sconvolta da bufere giudiziarie che stanno mettendo in dubbio l’immagine patinata dell’isola delle vacanze dove non succede mai niente. Leggendo le cronache dei giornali di questi giorni umilianti e penosi si incontrano fatti, luoghi, nomi e speculazioni che LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano sta denunciato da anni, quasi sempre in solitudine, spesso senza che nessuno prendesse politicamente in considerazione i nostri allarmi. Quella che viene fuori è l’immagine di un’isola colonizzata da gruppi di interessi che, mentre qualche buontempone continuava a gridare “l’Elba agli elbani”, avevano libero accesso nei Comuni per orientarne le politiche, una vera e propria occupazione che ha visto molti amministratori nel ruolo di ascari consenzienti e le varie opposizioni troppo spesso inerti, disinteressate ed inconcludenti. Un intreccio di spregiudicata imprenditoria d’assalto e poteri forti che hanno approfittato della frantumazione dell’Elba in otto comuni e della pochezza amministrativa di una classe politica impreparata e provinciale per imporre un tipo di sviluppo ormai datato, in crisi, utile solo per guadagni immediati per poche persone (quasi sempre le solite) e nel totale disinteresse per il futuro dell’Isola. Basta leggere i Piani Strutturali e i Regolamenti Urbanistici per capire quanto questa politica di rapina sia presente e consolidata, a volte addirittura giustificata e nascosta dietro la necessità di costruire “la prima casa per i residenti” in Comuni dove le seconde case rappresentano oltre i due terzi di quanto è stato costruito! Intanto, mentre succedeva tutto questo, mentre altri organizzavano una rete di corruttela ed interessi, la politica elbana si avvitava in una estenuante discussione interna, autoreferenziale, al limite dell’onanismo. .Chi, come LEGAMBIENTE, denunciava le politiche urbanistiche che favoriscono la cementificazione, la dissipazione di risorse e territorio, la deriva affaristica di una politica miope veniva guardato con fastidio e diventava oggetto di attacchi, a destra come a sinistra. In questi anni è passato, mai davvero contrastato dalle forze politiche, un messaggio di egoismo sociale e civile, una deriva culturale che nei comuni si è spesso trasformata in un’azione amministrativa per fini personali e di gruppo. Una specie di pensiero unico fondato sul “molti, maledetti e subito”, un andazzo accettato anche da moltissimi elbani che, al momento del voto, spesso preferiscono chi promette favori e privilegi ai capaci ed agli onesti LEGAMBIENTE non è affatto soddisfatta di aver avuto ragione, anzi, siamo preoccupatissimi per l’azzeramento di credibilità di una classe politica, per un’isola che rischia di non avere pronta un’alternativa allo sfascio politico, amministrativo e morale che ci consegnano questi ultimi anni di malgoverno e dissipazione. Ma non spetta certo alle Associazioni come la nostra costruire la risposta politica a questa situazione umiliante. Bisogna che la buona politica si faccia avanti, fin dalle prossime elezioni comunali che interesseranno 5 amministrazioni, occorre un ricambio di classe dirigente in tutti e due gli schieramenti ed un diverso modo di selezione degli amministratori, occorre soprattutto superare una divisione del territorio in microcomuni, a volte governati da dilettanti della politica, che si affidano troppo spesso all’”esperienza” di faccendieri e marpioni. Recentemente il cantante Manu Chao ha detto che ormai l’alternativa è “fra onesti e disonesti”, ci sembra proprio questa la base di partenza per un cambiamento all’Elba. Noi continueremo a vigilare ed a combattere a viso aperto per un’ecologia della politica, per un’isola più giusta, per i valori della democrazia e della libertà, di solidarietà, di giustizia e coesione sociale, nella convinzione che i concreti obiettivi per cui ci impegniamo possono affermarsi solo se le persone e le comunità percepiscono in essi un interesse etico, civile, sociale ed anche economico. DOSSIER: Isola d’Elba La torta di cemento Ora che i piani strutturali sono stati tutti adottati dai Consigli Comunali (Rio nell’Elba, Portoferraio e Marciana hanno già adottato anche il Regolamento Urbanistico) possiamo fare un riepilogo del cemento prossimo venturo all’isola d’Elba. Leggendo i dati estrapolati dagli strumenti urbanistici approvati dagli 8 Consigli Comunali dell’Elba si capisce il perchè di tutto questo agitarsi di trafficanti e maneggioni intorno all’edilizia ed il motivo vero della bufera giudiziaria che ha investito l’isola e che sembra destinata ad estendersi. Gli interessi in campo sono enormi: dai nostri calcoli (inesatti per difetto) risultano previsioni per un milione e 463mila metri cubi di nuove costruzioni. Ma guardiamo nella tabella qui sotto le previsioni fatte dai Comuni Elbani *Campo nell’Elba: nel Piano Strutturale non sono direttamente rilevabili altre enormi previsioni di edificazione che pure sono richiamate: Piano PEEP (oltre 200 nuovi appartamenti ed interventi commerciali), varianti zone agricole, variante fascia costiera, variante attrezzature turistico-ricettive ed ampliamenti consentiti dal precedente Piano di Fabbricazione. Il tutto porterebbe alla costruzione di circa 1.500 nuove abitazioni. Il Piano deve ancora essere approvato definitivamente dal Comune ** Capoliveri: mancano le previsioni per decine di migliaia di metri cubi di precedenti Varianti Urbanistiche. ***Marciana: ha adottato il Regolamento Urbanistico dopo aver approvato un Piano Strutturale frutto di un accordo di programmazione urbanistica con Regione Toscana e Provincia di LIvorno che rivedeva il precedente piano strutturale che il Comune era stato costretto a ritirare per l’eccessive previsioni urbanistiche (oltre 260 nuove abitazioni in un Comune di 2.000 abitanti!). Purtroppo il Regolamento Urbanistico reintroduce molte previsioni del Piano bocciato e porta la possibilità edificatoria di nuovo a cifre molto più alte di quelle contenute nel nuovo piano strutturale. **** Porto Azzurro: molti degli interventi previsti nel Piano non sono quantificabili in metri cubi e per questo non li abbiamo presi in considerazione nella tabella, il Piano deve ancora essere approvato in maniera definitiva dal Comune ***** Portoferraio: Il Regolamento Urbanistico reintroduce alcune delle previsioni cancellate dal Piano Strutturale in seguito alle osservazioni di Regione, Provincia ed Associazioni, quindi il Regolamento Urbanistico amplia la possibilità di edificare, alcuni degli interventi previsti nel Piano non sono quantificabili. La scusa prima casa Molti Piani strutturali (non tutti) sollevano un impellente bisogno di prime case, giustificandolo con aumenti di popolazione che a volte prevedono percentuali di crescita da Bangladesh: 20/30%. Ma la realtà demografica è ben diversa. La popolazione elbana non cresce, le seconde case aumentano, i nuclei familiari pure ma perchè diminuiscono i componenti e la natalità ed aumentano anziani e single. Il problema prima casa sembra essere presente solo nel capoluogo Portoferraio, mentre negli altri Comuni si tratta di pochi ed isolati casi. Il vero problema Il vero problema dell’Elba sono invece le seconde case ed i residences (la metà del patrimonio immobiliare ed in alcuni Comuni quasi i due terzi!) che essendo quasi esclusivamente sul mercato estivo a cifre altissime e spesso in nero, strozzano il mercato degli affitti annuali. Case e famiglie all’Elba Ma vediamo comune per comune il rapporto attuale tra popolazione ed abitazioni occupate e non occupate. Scorrendo i dati qualcuno troverà situazioni che non si aspetta. PORTOFERRAIO CAMPO NELL’ELBA PORTO AZZURRO CAPOLIVERI RIO MARINA MARCIANA MARCIANA MARINA RIO NELL’ELBA La crescita inarrestabile delle seconde case I dati Istat relativi a Campo nell’Elba e Capoliveri, dai quali abbiamo tratto questa tabella, sembrano sbagliati, probabilmente per un’inversione di colonne tra il censimento 2.001 e 1991. Sembra essere molto più probabile che i dati veri siano 2.272 abitazioni non occupate dai residenti a Campo nell’Elba e1.386 a Capoliveri. Se così fosse Campo nell’Elba avrebbe un incremento di 1.426 (+ 268,55%) seconde case e Capoliveri di 1.086 (462,00%). Il totale dell’Elba raggiungerebbe le 12.738 case non abitate con un incremento percentuale del 345,20% rispetto al 1971. Inoltre, tra le abitazioni considerate come prima casa ne vanno annoverate qualche centinaio di “residenze di comodo” che non vivono veramente all’elba ma risultano cittadini dei vari comuni per usufruire di agevolazioni fiscali e tariffarie. A questo enorme patrimonio edilizio vanno naturalmente aggiunte molte migliaia di posti letto in Alberghi, residence, CAV, etc. che non abbiamo preso in considerazione in questo dossier
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