Oltre il comune senso del pudore tra il TG2 e il TG1 è in atto una feroce battaglia senza esclusione di colpi finalizzata al confezionare il più fazioso, asservito al padrone di turno, e su altri versanti insulso giornale. Ieri la battaglia quotidiana, l'ha vinta il TG1 dell'editorialista Scodinzolini. Dopo le performance del medesimo ed aver assistito reprimendo i conati di vomito alle smancerie del capintesta verso un sanguinario dittatore quale è il colonnello Gheddafi (peccato non ci sia più Bokassa da leccare) dopo aver sentito ragionare di impegni per debellare la fame nel mondo (qualche anno fa, ricordate, la definì "inconveniente") dal capo di un paese (IL NOSTRO PURTROPPO)che si è distinto negli ultimi 15 anni per non aver MAI messo a disposizione gli stanziamenti promessi (ma questo scordiamocelo di sentirlo dalle TV del regime), dopo esserci ciucciati l'ennesima sequenza Ghedinata, Alfanata, Pierferdinandata, Schifanata, Quagliarellata, sul tema: come salvare il culo al signore e padrone nostro dando a bere al popolo bue che ciò di cui necessita è innanzitutto la riforma della giustizia penale (riequilibrando i poteri soprattutto dalla parte di chi delinque), dopo aver passato la buriana iniziale, condita dall'altro tormentone "per Madonna Candelora della crisi semo fora", la nota sull'assassino del giorno con particolari raccapriccianti che fanno audience ecco finalmente altri due servizi. Dedicati ai problemi veri della vita degli italiani, si poteva pensare, ad una delle centinaia di fabbriche in crisi alle decine di migliaia di famiglie senza sostentamento, al paese che crolla, che se ne va geologicamente a puttana, o un riscontro sulle meravigliose realizzazioni del nostro governo, quante ronde cittadine a difesa dell'ordine pubblico si sono formate dopo che a momenti ci casca il governo (ve lo diciamo noi, non la TV del regime: 8 (otto) in tutta Italia) un servizio sull'Aquila capitolo problemi ancora da risolvere, gente ancora in tenda(!) NO a) lungo servizio dedicato al lavoro a maglia (sì allo sferruzzare) attività a cui sono tornate in massa le signore d'Italia tanto che si sono pure creati in diverse città italiane degli appositi café-tricot dove le si vedevano elegantissime combattere la crisi confezionando il calzerotto home-maked ciarlando ed incrociando i ferri. b) servizio da Bussolengo ("ridente" interland veronese) sugli ADDOBBI DI NATALE dal quale abbiamo appreso che per combattere la crisi è possibile acquistare per euro 39 un albero di Natale ecologico con n. 15 palle e congruo numero di lucette intermittenti. Allora cittadini contro la crisi tutti a Bussolengo (dopo una sferruzzata al café-tricot) a comprare le palle di scodinzolini, nel frattempo però spengiamo la TV e accendiamo il cervello.
Albero di natale