“Soddisfatti per l’approvazione della mozione, chiediamo che si proceda velocemente nel monitoraggio puntuale dei siti sospetti – ha dichiarato Sebastiano Venneri, vicepresidente nazionale di Legambiente. Così Legambiente commenta positivamente l’approvazione della mozione all’unanimità sulla ricerca delle “Navi dei veleni”, presentata alla Camera in modo bipartisan dall’onorevole Realacci. (La mozione faceva dettagliato riferimento nel testo e nella sua parte finale anche alla vicenda dei container affondato a nord dell'Elba NDR) “Abbiamo sempre sostenuto che le vicende legate alle navi dei veleni, non fossero una questione esclusivamente ambientale e come tali non dovessero essere affidate solo all’iniziativa del Ministero dell’Ambiente. Al contrario nella mozione è specificato che in questa vicenda sia, invece, il Governo nella sua totalità ad intervenire, mettendo in connessione i diversi ministeri e gli organismi internazionali per arrivare alla verità su quello che appare come un vero intrigo internazionale. Che le navi dei veleni siano state affondate è, del resto, un fatto acclarato e non un’ipotesi investigativa o una tesi sostenuta da qualche ambientalista. E’ necessario pertanto andare a fondo immediatamente attivando la ricerca delle altre navi e risalire tutti i rivoli delle inchieste, con la stessa efficacia dell’operazione che ha portato all’individuazione del Catania. Questo ritrovamento, infatti, non può e non deve essere la conclusione delle indagini, né un ulteriore motivo per rallentarne il corso, ma al contrario il punto di inizio per procedere rapidamente nella ricerca e nel recupero di tutte le navi cariche di veleni presenti nel Mediterraneo”. “Abbiamo sempre sostenuto che le vicende legate alle navi dei veleni, non fossero una questione esclusivamente ambientale e come tali non dovessero essere affidate solo all’iniziativa del Ministero dell’Ambiente. Al contrario nella mozione è specificato che in questa vicenda sia, invece, il Governo nella sua totalità ad intervenire, mettendo in connessione i diversi ministeri e gli organismi internazionali per arrivare alla verità su quello che appare come un vero intrigo internazionale. Che le navi dei veleni siano state affondate è, del resto, un fatto acclarato e non un’ipotesi investigativa o una tesi sostenuta da qualche ambientalista. E’ necessario pertanto andare a fondo immediatamente attivando la ricerca delle altre navi e risalire tutti i rivoli delle inchieste, con la stessa efficacia dell’operazione che ha portato all’individuazione del Catania. Questo ritrovamento, infatti, non può e non deve essere la conclusione delle indagini, né un ulteriore motivo per rallentarne il corso, ma al contrario il punto di inizio per procedere rapidamente nella ricerca e nel recupero di tutte le navi cariche di veleni presenti nel Mediterraneo”.
Toscana portacontainer in scarico