Torna indietro

La scomparsa di Don Sebastiano, parroco degli emarginati

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 01 settembre 2003

Fino al suo ultimo giorno di vita si è occupato degli ultimi, nonostante la sua sofferenza ha cercato sempre di alleviare le sofferenze degli altri. Sabato scorso dopo lo spettacolo teatrale nel Carcere di Porto Azzurro, seduto su una sedia a rotelle perché camminare era diventata per lui una fatica troppo grande, si era appuntato il nome di un giovane detenuto sul ginocchio: “Quando torno al carcere di Massa ti faccio chiamare, lì hai buone prospettive di trovare un lavoro.” Ma se ne è andato prima, Don Sebastiano Leone, giovane direttore della Caritas Diocesana di Massa e Piombino, Parroco del carcere di Massa Marittima, già Parroco di Valpiana e Follonica. Si era da sempre occupato dei detenuti e degli extracomunitari, dei loro diritti, del loro futuro, fondando a Piombino “La Casa Crocevia dei Popoli Pace e Mondialità”, promuovendo diverse cooperative sociali. Amico di Don Ciotti, era stato vicino alla comunità “Exodus” occupandosi sempre dei più emarginati. Fu in occasione di un grande convegno svoltosi all’Elba nel 1996 dal titolo “Dal carcere per un cambiamento sociale ed ecclesiale” al quale partecipò anche l’allora ministro di Grazia e Giustizia Flick, durante il quale Don Sebastiano sostenne che il cambiamento doveva arrivare dal basso, dalla comprensione e dalla ricchezza umana di chi sbaglia, che nacque l’idea di fondare l’Associazione di volontariato carcerario “Dialogo”, insieme alla Prof.ssa Licia Baldi ed altri volontari, tra cui Nunzio Marotti. Per l’Associazione Don Sebastiano aveva sempre rappresentato molto di più della sua carica di Vice Presidente, ne era l’anima ispiratrice, l’esempio più grande di impegno religioso e civile. Licia Baldi lo ricorda durante una delle sue prime messe: “Era una cosa diversa, la preghiera era spontanea e partecipata, ci tenevamo tutti per mano e lui scendeva dall’altare e si metteva insieme ai fedeli. Noi laici siamo sempre stati affascinati dalla sua vera testimonianza di fede, mai teorica, vissuta insieme ai deboli, con quel suo modo semplice e autenticamente evangelico”. Pacifista coerente, aveva partecipato a diverse campagne per l’abrogazione dell’ergastolo, e aveva promosso numerose iniziative che incentivassero il lavoro per i detenuti. E’ deceduto sul campo, nonostante una gravissima malattia lo tormentasse da molti anni, poco dopo aver rivolto, con il suo sorriso scavato, parole di speranza ad uno di loro. I suoi funerali si svolgeranno martedì alle 10,30 nella cattedrale di Massa Marittima alla presenza del Vescovo Monsignor Santucci.


carcere porto azzurro 4

carcere porto azzurro 4