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Il veleni del consigliere Corsinovi: cronaca di una Commissione provinciale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 03 novembre 2009

Il Consigliere Provinciale del PdL Alessandro Corsinovi ha presentato al Presidente della provincia di LIvorno due “domande di attualità urgente” relative alla “nave dei veleni” che sarebbe stata affondata davanti alle coste livornesi e sulla vicenda dei container che secondo l’equipaggio della Thales, un’imbarcazione dell’Organizzazione tedesca Green-Ocean, sarebbero stati scaricati in mare a nord dell’Elba il 5 luglio scorso da una nave battente bandiera maltese: la “Toscana”. Al consigliere Corsinovi non è andata giù la riunione della III Commissione provinciale alla quale, oltre a me, erano stati invitati a portare un contributo o Antonio Pergolizzi, responsabile nazionale dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente e Fabrizio Serena, responsabile dell’Area Mare dell’Arpat. Il Corsinovi, arrivato in fortissimo ritardo, dopo l’intervento introduttivo del Presidente della III Commissione Valerio Campione e, soprattutto, ad intervento di Pergolizzi già iniziato, ha subito dimostrato tutto il suo nervosismo ed i suoi radicati pregiudizi accusando Campione di non aver specificato nella convocazione chi fossero i partecipanti all’audizione. E’ bastata una lettura della convocazione per dimostrare che il mio nome e quelli di Pergolizzi e Serena erano invece ben evidenti e con le relative qualifiche. La magra figura ha fatto ulteriormente innervosire Corsinovi che ha accentuato il suo atteggiamento apertamente ostile, fino ad accusare Pergolizzi di aver messo in piedi una specie di film attraverso una ricostruzione fantascientifica. A niente è servito spiegargli che quelli che riferiva Pergolizzi erano dati contenuti nelle relazioni delle Commissioni Parlamentari antimafia e sul ciclo dei rifiuti, in relazioni della Direzione Investigativa Antimafia confermate dall’allora Ministro Giovanardi (dello stesso Partito del Corsinovi) e che era stato il Sottosegretario D’Alì (anche lui del Pdl), non Legambiente, a rispondere pochi giorni prima ad un’interpellanza parlamentare dicendo che "sono certe le notizie inerenti l'affondamento di una nave carica di rifiuti tossico farmaceutici ad opera della ‘ndrangheta al largo delle coste livornesi". A niente è servito spiegargli che i dati generali sugli affondamenti delle navi erano quelli dell’International Maritime Organization dell’Onu… Corsinovi ha continuato a dire che erano tutte invenzioni ed esagerazioni di Pergolizzi. Io mi sono limitato a leggere il diario di bordo della Thales e la dichiarazione giurata di un passeggero che rendevano conto dell’episodio di scarico di materiale e del successivo tentativo di speronamento da parte della “Toscana”, poi ho sollevato il problema di un altro tipo di scarico di rifiuti che minacciano da anni le isole dell’Arcipelago Toscano, il loro ambiente ed il loro turismo: il lavaggio delle cisterne delle petroliere a mare e lo scarico di idrocarburi, evidenziando il pericolo corso dalle nostre isole a causa della cessazione nell’estate 2009 dei servizi “Castalia” di sorveglianza e pulizia del mare e che comunque la loro prossima ripresa non tranquillizza, visto che il numero delle navi “pulisci mare” sarà dimezzato. Il dottor Serena ha detto che secondo le analisi dell’Arpat la fascia costiera del nostro mare risulta non inquinata (salvo un paio di punti critici noti) ma che il fondale del mare è letteralmente costellato di rifiuti, come ben sanno i pescatori. Per questo ha proposto un’iniziativa che dia proprio ai pescatori il modo e le risorse per portare i rifiuti a terra e per smaltirli. Mi sono permesso di riprendere quanto detto da Serena evidenziando che comunque il Mar Mediterraneo è, secondo le indagini scientifiche internazionali, il mare più inquinato da petrolio ed uno tra i primi per presenza di rifiuti plastici, sia sulla superficie che nei fondali. Dati notissimi anche a chi ha solo una minima conoscenza dello stato dei mari e degli oceani, ma che a Corsinovi sono parsi allarmanti esagerazioni. Da parte degli altri consiglieri presenti e dell’Assessore Nista c’è stato un atteggiamento molto prudente sui dati presentati: hanno preso atto delle informazioni che sono state date (non certo nuovissime) e sottolineato che l’opinione pubblica non deve essere allarmata, che il Tirreno è pulito, ma che il traffico di rifiuti pericolosi va stroncato. L’unico che continuava a dare segni di insofferenza e nervosismo era il Corsinovi che riprendeva la parola per attaccare nuovamente in modo offensivo, e poco consono ad un consesso istituzionale, ospiti che erano stati invitati proprio per esporre le loro esperienze, opinioni e considerazioni, con una perla finale che la dice lunga sul suo atteggiamento pregiudiziale: al mio invito ad andarsi a leggere le relazioni finali delle commissioni parlamentari, le interpellanze parlamentari firmate da esponenti del suo Partito e le dichiarazioni dei rappresentanti del suo governo, il Consigliere del Pdl non trovava di meglio che chiedere al presidente della II Commissione le mie generalità, nemmeno avessi commesso un’infrazione stradale… Questa la cronaca di una Commissione provinciale dove nessuno, salvo Corsinovi, ha fatto “avventate dichiarazioni” in un luogo istituzionalmente “discreto”, non certo adatto ad eclatanti rivelazioni che allarmano l’opinione pubblica, con una discussione che sarebbe stata tranquilla, seria ed impegnata, senza le intemperanze del Corsinovi, che forse ha voluto dargli risalto e pubblicità con due interrogazioni solo per darsene personalmente, utilizzando lo scontro (che solo lui ha voluto e cercato) con gli “ambientalisti”, un termine che l’esponente del Pdl sembra utilizzare come un insulto. Forse Corsinovi, frullando a piacimento nelle sue interpellanze dichiarazioni generali facendole apparire come riferite a Livorno, pensa di attizzare la polemica con Legambiente per ottenere visibilità in vista delle prossime elezioni regionali, ma può mettersi il cuore in pace: ha sbagliato appiglio e bersaglio.


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