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TOREMAR La Regione Toscana iperliberista rifiuta anche l'idea di una partecipata

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 25 ottobre 2009

In occasione dell’incontro che martedì 13 l’Assessore Conti ha avuto a Firenze con gli Amministratori locali, sembrava che tra Regione e Governo fosse stato raggiunto un buon accordo. Ma le cose evidentemente non stavano così, dal momento che lo stesso Assessore, dopo qualche giorno, ha giudicato “durissime”, e non a torto, le condizioni poste dal Governo. La Toremar passerà alla Regione con una forte riduzione del contributo annuo per le spese di gestione e, difficile a credersi ma è così, con tutti i debiti contratti nell’interesse di Tirrenia. Il personale assunto con contratti a tempo determinato, senza il quale dovremmo sopportare una drastica riduzione delle corse, non ha certezza del mantenimento del posto di lavoro. Irrisorio il contributo statale a sostegno degli investimenti per il rinnovo della flotta. Conti ha comunque assicurato che “la Regione non intende venir meno agli impegni presi con il territorio”. E rispondendo alle preoccupate reazioni dei Sindacati e di alcuni Sindaci ha precisato che la partita con il Governo è ancora aperta e che “nessun marittimo resterà a casa”. Non possiamo non esprimere apprezzamento per la decisione del Governo regionale di “ continuare la navigazione” nonostante le avverse condizioni meteo, provocate da un Governo che manifesta più interesse a “fare cassa”, a far quadrare il proprio bilancio che a garantire alle piccole isole il sacrosanto diritto ad avere migliori e più frequenti collegamenti con il continente. E’ giusto anche riconoscere il costante impegno dell’Assessore nella vicenda Toremar e la sua disponibilità a confrontarsi e discuterne attraversando spesso “il canale”. Certo la Regione dovrà a questo punto trovare altre risorse, anche se con una gestione più intelligente delle linee le perdite di esercizio, con il tempo, potranno essere ridotte. E’ bene ricordare, infatti, che i disavanzi dichiarati ogni anno dagli Amministratori di Toremar sono stati quasi sempre il risultato di una fallimentare conduzione della Azienda. L’Assessore, a Firenze, ha ribadito, con impeccabile coerenza, che “ il processo di privatizzazione comporterà la cessione ad un Imprenditore privato del 100% della Società “. Una scelta che ci resta difficile condividere Al contrario il coordinatore nazionale della Filt CGIL, Piero Dapelo, la condivide senza se e senza ma. Nel passato non sarebbe stato così; ma i tempi e i costumi , si sa, cambiano ed oggi anche per il Sindacato solo il privato “è bello”. Lorenzo Marchetti ha sostenuto che una Società mista, con capitale pubblico e privato, in alternativa alla totale privatizzazione, sarebbe “una soluzione pasticciata”. Saranno, a suo dire, le condizioni del contratto che verrà stipulato con l’armatore privato a darci la certezza di una perfetta gestione dei servizi. Marchetti chiede anche una “Autorità di controllo del rispetto dei patti”. Per legge e per contratto il controllo spetterà solo alla Regione quale soggetto contraente. Non si capisce quindi quale ruolo in pratica possa avere quella Autorità. L’Unione europea consente la gestione dei servizi pubblici locali anche mediante Società con capitale misto. Alle direttive dell’Unione europea si è recentemente adeguato il Governo italiano con l’approvazione del decreto legge n°135 del 25 settembre scorso. Quindi esiste una normativa europea e statale che non esclude le Società a partecipazione pubblica. La Campania e la Sardegna hanno deciso di sostituirsi rispettivamente alla Caremar e alla Saremar, con Società da loro partecipate. Anche la Regione Lazio, per i collegamenti con le isole pontine, è orientata a “varare” una Compagnia regionale, come richiesto da tempo dalle Amministrazioni comunali di Ponza e Ventotene, nella quale intende essere socio di maggioranza. Come fa dunque l’amico Marchetti a bollare come “ pasticciata” questa possibile forma di gestione, senza peraltro “farci grazia” di una benché minima spiegazione? Una eventuale Società partecipata dalla nostra Regione non obbligherebbe l’Assessore Conti a fare l’armatore. Sarebbe il socio privato, scelto mediante una gara pubblica, ad avere la responsabilità dei compiti operativi connessi alla organizzazione e conduzione dei servizi. Insieme alla Regione, dovrebbero farne parte altri Enti pubblici, in particolare i Comuni che rappresentano più direttamente i bisogni e gli interessi dei territori insulari. Dapelo chiede che nel Consiglio di amministrazione della Società che otterrà, con la privatizzazione al 100%, la concessione dei servizi, ci sia un rappresentante della Regione. E’cosa tristemente risaputa che il rappresentante regionale nel Consiglio di Amministrazione di Toremar, in tutti questi anni, è servito a ben poco, anzi a nulla. Pensavamo che lo sapesse anche il sindacalista della Filt CGIL. L’Assessore Conti ha detto più volte che la Regione si è comportata allo stesso modo con il trasporto pubblico in continente ( ferroviario e su gomma) affidato ovunque ad Aziende dalle quali è sempre rimasta fuori. E’ vero. Ma c’è una differenza non da poco tra i servizi di trasporto in continente e quelli marittimi: questi ultimi sono insostituibili. Devono funzionare sempre e nel migliore dei modi, anche nelle tratte e nei periodi dell’anno economicamente non interessanti per gli armatori privati. In continente, se i collegamenti garantiti dai treni o dagli autobus non esistono, sono interrotti o non funzionano bene, chi ha necessità di muoversi può sempre utilizzare il proprio automezzo. Chi vive nelle isole, chi ci deve stare per ragioni di lavoro o vuole trascorrerci una vacanza, l’alternativa del proprio automezzo non ce l’ha. I collegamenti marittimi con la terra ferma hanno dunque una importanza strategica,vitale per le esigenze di mobilità dei cittadini, per lo sviluppo del turismo e, in generale, per la tenuta di tutto il sistema economico dell’arcipelago. Per questo è importante che nella loro organizzazione ci sia una “forte” presenza pubblica. Con la Regione in prima fila. Altre Regioni hanno deciso in questo modo. La nostra purtroppo no!


fratini giovanni

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