LIVORNO. Fino ad ora il governo aveva tenuto un atteggiamento più che prudente sulla segnalazione del pentito che aveva inserito nella lista della "navi dei veleni" affondate nei mari italiani anche quella carica di rifiuti di origine farmaceutica, ma rispondendo ad un'interrogazione parlamentare del responsabile per l'ambiente del Pd Ermete Realacci, il sottosegretario all'ambiente Roberto Menia scrive testualmente: «Sono certe le notizie inerenti l'affondamento di una nave carica di rifiuti tossico-farmaceutici ad opera della 'Nrangheta al largo delle coste livornesi e la Guardia Costiera, in stretto coordinamento con l'Autorità giudiziaria ha già impostato un programma per la sua ricerca che, probabilmente, già dalla settimana prossima sarà operativo. Per tale operazione sarà impegnata la nave scuola CP 406 "Scialoja", dotata, tra l'altro, di apparecchiature per il tracciamento dei fondali a scopo scientifico e di un radar in grado di rilevare qualsiasi massa ferrosa fino ad una profondità di 300metri».
Evidentemente, a leggere la risposta di Menia che ripercorre puntigliosamente l'intera lunga vicenda delle "navi dei veleni" e ricostruisce tutte le attività investigative e le attività fino ad oggi intraprese dal governo, quel che era un'ipotesi (scartata localmente come fantasia anche da esponenti del centro-destra) è diventata per il ministero dell'ambiente una cosa certa e quindi le ricerche avviate in questi giorni, sempre a stare alla sua risposta a Realacci, dovrebbero avere basi solide ed un obiettivo preciso e "certo".
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