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Cronaca di un colloquio su Cerboli, vecchia di due anni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 28 agosto 2003

Ad un cronista d’isola poco portato alle interviste ai VIP in vacanza raramente capita di intervistare un Ministro della Repubblica. A chi scrive in trentanni di Unità, Tirreno, MaxiRadio, Mattina, Joinelba ed Elbareport è capitato una sola volta nel 2001, pochi giorni prima della pubblicazione di quel “Dossier Cerboli” sul quale però stavamo già lavorando con Umberto Mazzantini e Giovanna Neri, e che disegnava il preoccupante scenario di una “manfrina” eco-istituzionale finalizzata alla probabile realizzazione di una esclusivissima residenza vippiera. Il ministro in questione era l’appena insediato Altero Matteoli, che arrivava alla piazzola di S.Giovanni in elicottero e che si sarebbe spostato all’Hotel Airone dove avrebbe partecipato alla cerimonia di consegna di un nuovo automezzo attrezzato (al CTA ci pare). Ma il programma prevedeva anche una conferenza stampa che si tenne (per il ritardo con cui l’ospite era giunto) un po’ informalmente in piedi, mentre ci avvicinavamo al mezzo da inaugurare ed al buffet all’aperto. La prima domanda la rivolse Senio Bonini, un bravo giovane collega allora alle prime armi, ma smicciando il foglio ci accorgemmo che Senio ne aveva preparate altre sei (!) allora, un poco prepotentemente ci frapponemmo tra lui lui e Matteoli sparando la nostra: “Signor Ministro, cosa ne pensa di quello che sta accadendo a Cerboli?” “Non ne so niente” Rispose il Ministro “Allora si informi perché ci pare importante” Dicemmo d’impulso “Al massimo lei mi può pregare cortesemente di informarmi” Ribattè piuttosto stizzito Matteoli “No – rispondemmo - come cittadini e come giornalisti la invitiamo ad informarsi, perché sono in parecchi all’Elba a trovare assurda l’idea del Prefetto di farne una base per le esercitazioni della Protezione Civile e pensano …” “Ah ma allora si spieghi – ci interruppe Matteoli – se lei mi inizia dal tetto! Ho Capito, e credo che il Ministero debba pronunciarsi solo dopo che avranno espresso il loro parere gli enti più vicini e competenti: il Comune ed il Parco, tenendo conto di quanto hanno detto” “Benissimo, grazie” rispondemmo, sollevati davvero, sapendo che tanto il Comune di Catalina Schezzini che il Parco di Beppe Tanelli non avrebbero consentito per quanto potevano che sull’isolotto si toccasse un sasso, con buona pace delle “esercitazioni” del Prefetto. Poco dopo durante il buffet fummo avvicinati da Tanelli che ci portò dal Ministro che voleva parlarci. Sedemmo da soli con lui ed in disparte. Matteoli ci chiese cosa pensassimo noi della vicenda, ed esprimemmo un giudizio durissimo sull’operato del Dott. Vincenzo Galletto, del Dottor Pesce e dell’ing. Coppetelli a lui legatissimo. Raccontammo poi in breve di quanto con Legambiente andavamo scoprendo in quei giorni, delle società-scatole cinesi, dei “troppo mirati” studi marini proposti con edificazione di strutture di supporto, dei personaggi di variegata estrazione politica incrociati nel tourbillon societario della proprietà di Cerboli etc. “Lei deve capirmi – ci disse anche Matteoli – ma credo che di questa faccenda si stia interessando la Procura e non era opportuno ne parlassi …” Confessiamo che allora pensammo che il Ministro avesse tirato fuori una scusa “diplomatica” per non impelagarsi in uno scomodo discorso sugli alti funzionari dello Stato tirati in ballo. Gli diamo atto due anni dopo di avere detto la verità.


cerboli isola

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