A giudicare dai risultati dell’incontro tecnico del 18 settembre presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per decidere la cornice entro la quale collocare il futuro (ormai…molto prossimo) della Toremar, ed, a seguire, delle altre Società Minori e dell’intero Gruppo Tirrenia, sembra che qualche timido passo in avanti si sia fatto, anche se restano ancora molte zone d’ombra, a cominciare dal credito acclarato di 18 milioni di euro che la Toremar vanta nei confronti della Capogruppo ed alle non chiarire modalità dell’eventuale rientro (a carico di chi?), ovviamente necessario per mettere la Toremar stessa in accettabili condizioni per affrontare una nuova stagione. Tuttavia, come dicevo, alcuni passi in avanti si sono fatti su punti che vorrei sintetizzare. 1- Sono di fatto cadute tutte le perplessità della regione Toscana circa la necessità di acquisire la Società Regionale, con una posizione che ora si avvicina abbastanza a quella della Sardegna; 2- Il trasferimento alla Regione avverrà a titolo gratuito e riguarderà l’azienda nella sua totalità;quindi non esiste la possibilità di acquisire il solo ramo d’azienda costituito da flotta, personale, beni mobili e strumentali, come pure si era ipotizzato; 3- Ci sarà una verifica congiunta sulla reale situazione economia della Società,inclusi i costi derivati dal contenzioso con il personale 4- Il servizio reso avrà caratteristiche di servizio pubblico e questo significherà – fatto salvo il ruolo di programmazione della Regione- il mantenimento di una sostanziale priorità per quanto riguarda accosti e servizi. Si apre, a questo punto, la fase più delicata per la ripetuta indisponibilità della Regione a gestire direttamente il servizio e la ribadita volontà di affidarlo “a gara” trasformando il Soggetto vincitore in Socio di minoranza della nuova Società (al 49%?). Purtroppo su questo versante nasceranno problemi, in parte collegati al fatto che la fase più delicata coinciderà con la marcia di avvicinamento alle elezioni regionali e risentirà di un clima non sereno (oltre che delle lotte di potere interne al P.D.), in parte connessi - in un campo cosparso da mine e da capitani coraggiosi con tanto pelo sullo stomaco come quello marittimo- alla difficoltà di selezionare interlocutori validi e non falchi da rapina purtroppo sempre in agguato (non dimentichiamo che la Toremar rappresenta per condizioni oggettive il boccone migliore dell’intero pacchetto). Per dirla in soldoni molto dipenderà dai “contenuti e dalle clausole del bando di gara”. Tutto questo premesso vorrai avanzare qualche sommessa domanda? 1) E’ giusto che i Comuni dell’Arcipelago vengano esclusi dalla partecipazione azionaria alla nuova Società e quindi avere una rappresentanza nei processi decisionali? Perché nessuno solleva questo tema? 2) Dove è finita (mi rivolgo soprattutto alle Categorie Economiche) la fantomatica carsica idea del terzo vettore? Verrà ricondotta in questo ambito e quindi prenderà corpo una proposta di un riordino complessivo dei collegamenti che, per esempio, utilizzi anche Livorno come scalo per l’Elba (maxi catamarano auto-passeggeri come quelli utilizzati nell’adriatico)? 3) Nessuno prenderà l’iniziativa di un Confronto vero a 360 gradi per una verifica seria tra tutti gli interlocutori, ad iniziare la coloro che rappresentano la volontà popolare cioè proprio i Comuni? 4) Pur capendo il loro particolare stato di “nominati”, cosa fanno i Parlamentari per garantire le popolazioni delle isole come sarebbe loro dovere? Elaboreranno una proposta concordata e condivisa?
Lucchesi pino