Intendeva convincere un ventenne precedentemente pescato dai Carabinieri con sostanze stupefacenti, e che aveva fatto il nome di suo figlio sedicenne come colui che gli aveva ceduto la roba , a tornare in caserma per ritrattare, ma in caserma ci è finito lui ed in stato di arresto. Protagonista dell’episodio B.L., accaduto a Porto Azzurri giovedì 21 Agosto, un quarantaseienne ristoratore con qualche precedente giudiziario, che aveva caricato sulla sua auto il giovane strattonandolo in malo modo e tendando di convincerlo appunto a scagionare il figlio. Ma il ragazzo riusciva a divincolarsi (rimettendoci la maglietta strappata dal B.L.) ed andare dai Carabinieri sì, ma per denunciare il trattamento subito. I militari dell’Arma si mettevano alla ricerca del focoso ristoratore rintracciandolo nella stessa giornata di Giovedì, condurlo presso il Comando della Compagnia elbana a Portoferraio, dove gli venivano contestati i reati di Violenza privata, danneggiamenti (per la maglietta lacerata), e soprattutto minacce finalizzate a far rendere false dichiarazioni. E prima che calasse la notte il quarantaseienne era già in partenza per Livorno per raggiungere il Carcere delle Sughere dove resta a disposizione del Magistrato che segue il suo caso.