PORTOFERRAIO. 6 giorni di libertà, poi oggi pomeriggio lo hanno arrestato i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Portoferraio e i Carabinieri del Nucleo Operativo di Torino-San Carlo, mentre, armato di una pistola calibro 22, era alla stazione ferroviaria “Torino Porta Nuova”, che aspettava le due figlie che gli davano copertura e assistenza, insieme ad una terza persona. Dopo 15 anni di carcere, per aver ammazzato una donna con arma da fuoco, aveva deciso che era arrivato ormai il momento giusto per fuggire e forse farsi una nuova vita in un’altra città, visto che gli mancavano ancora 7 anni di reclusione da scontare. Dalle ore 09.00 del giorno 04 agosto, a Daddiego Michele era stato concesso un permesso di 12 ore per recarsi a Portoferraio, ma alle ore 21 successive non era rientrato, facendo perdere le proprie tracce. A quel punto, sono iniziate le indagini degli investigatori del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Portoferraio, coordinate dalla Procura della Repubblica di Livorno nelle persone dei Sostituti Procuratori dott. GIACONI Antonio, dott. MASINI Luca, dott.ssa M ARRARA Fiorenza , che con pazienza e meticolosità hanno raccolto tutti gli elementi a disposizione per cercare di formulare delle ipotesi investigative da seguire e sviluppare. Raccolti i primi indizi, le indagini si sono subito orientate verso il nord d’italia: anche se l’evaso, infatti, ha origini pugliesi, nella zona dell’astigiano erano da tempo residenti alcuni famigliari. A quel punto tutti gli accertamenti sono stati svolti in quella zona del Paese, anche con la collaborazione dei Carabinieri di Villanova d’Asti, di Torino e Chieri. I collegamenti con le figlie sembravano quindi un’ottima pista da seguire e tutti gli sforzi investigativi si sono orientati in quell’ambito. Le dettagliate indicazioni fornite dai Carabinieri di Portoferraio ai colleghi della Compagnia Carabinieri di Torino San Carlo hanno permesso di individuare, nel pomeriggio odierno, il soggetto nella zona del centro storico di Torino, proprio mentre aspettava le due sue figlie, insieme a una terza persona. Appena riconosciuto l’individuo i Carabinieri si sono avvicinati per identificarlo, ma nel fare questa operazione le due figlie, come per proteggere il padre, si sono messe davanti ai militari, favorendo la fuga al genitore. L’evaso, infatti, approfittando della concitazione del momento stava estraendo dallo zaino una pistola calibro 22 carica, ma è stato prontamente bloccato anche lui dai Carabinieri, che l’hanno immediatamente portato in caserma e arrestato. Proprio per quest’azione di protezione nei confronti del padre e per la resistenza offerta all’azione dei Carabinieri, anche le due figlie risponderanno del comportamento all’A.G., mentre la persona che le accompagnava veniva arrestata per favoreggiamento. Per tutti deciderà il magistrato del Tribunale di Torino.
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