Dunque, caro Sergio, non ci hai raccontato il vero scrivendo che questo Bricolo era un fenomeno passeggero e che l’influenza dei compagni neoleghisti elbani al più potesse essere classificata come un flatus vocis, una pernacchia sfiatata se non addirittura una scoreggia mal riuscita. Ed infatti, stamani apro il giornale e che ti vedo? Accolto in pompa magna il suggerimento piazzapadellaro per l’adozione dei vessilli locali quali simboli della identità locale e addirittura trasformato in una proposta di legge! E chi è il primo firmatario di simil pensata se non lo stesso Bricolo? Allora la missione romana da te (e da me, sulla tua scia) dileggiata non è stata improduttiva di risultati, non si è trattato solo di una scampagnata all’amatriciana, di una innocente evasione per poter ammirare le fattezze di Palazzo Grazioli e sperare di incrociare qualche escort assonnata e distrutta da una notte di fuoco? Dobbiamo imparare –mi sono detto- ad essere più umili e meno supponenti, meno presuntuosi e più aperti al nuovo che avanza inesorabile dietro lo spadone di Alberto da Giussano. Solo così, magari, potremo conservare la nostra cara tre api ed evitare di vederla sostituita da una immagine di Cartimandua, regina dei Celti, dalla quale origina –come è noto- la nostra stirpe, un po’ meticciata, è vero, da varie sopravvenienze e mescolanze. Nel frattempo, anche per ravvivare e rendere spumeggiante questa smorta stagione estiva, potremmo invitare all’Elba sto Bricolo ed organizzare un bel dibattito sul tema. Oppure invitarlo per parlare di bricolage, se non altro per assonanza. Stai ben attento, quello della bandiera non è un tema secondario. Quando la Comunità montana volle adottare uno strampalato simbolo, ritenendo la bandiera napoleonica un residuo di mentalità borghese non progressista, predissi che non avrebbe portato buono. Abbiamo visto che fine ha fatto la gloriosa Comunità, prima caduta nelle mani di alcuni vetero leninisti camuffati da illuminati innovatori, poi dissolta come neve al sole, sotto le poderose maglie del Governo di Romano Prodi, infine trasformata in un mostriciattolo come questa asfittica Unione dei Comuni voluta dai nostri padroni fiorentini. Ed a proposito di quest’ultimo servaggio, non è giunta l’ora di fare un salto di qualità e passare alle dirette dipendenze della Padania, magari chiamando proprio Bricolo come Commissario liquidatore delle antiche sovrastrutture e superfetazioni? Fammi sapere, se lo ritieni. Altrimenti fa lo stesso. Pino Lucchesi Mon cher ami, à ce stade, j'ai décidé de changer complètement de stratégie. Dupuis nous courons le risque d'être joint à la Padania, j'ai écrit une lettre au Président de la République française avec la prière à prendre des dispositions pour l'invasion et de récupération de l'île a notre mère naturelle France avant l'an 2014 (bicentenaire du débarquement de Napoléon Bonaparte) J'espère que vous serez avec nous au cri de bataille: mieux d'être français que d'être polentons, Allons enfants de la Patrie le jour de gloire est arrivé!
Giochi delle isole 07 bandiera elba