Debutto operativo stagionale (sul fronte del soccorso ai subacquei) della camera iperbarica portoferraiese sotto la nuova gestione del Dott. Giuseppe De Iaco. Ma il paziente trattato non è esattamente una novità. Il sub sottoposto alla particolare terapia, un cinquantanovenne sub originario di Vicenza, esperto e pure istruttore dell’arte di immergersi, giusto un anno fa aveva testato la camera iperbarica elbana ,dove era finito per una embolia gassosa identica a quella che lo ha colto sabato, ed anche questa volta il teatro era lo stesso: le acque delle Coralline di Fonza che aveva raggiunto da Lacona in gommone con alcuni amici sabato mattina. Un caso particolare quindi, anche perché dopo aver raggiunto la profondità di 49 metri il gruppo dei sub era riemerso seguendo i tempi delle tabelle di decompressione il cui mancato rispetto (con le risalite "a pallone") è di norma la causa delle embolie. Il vicentino ha iniziato ad avvertire i primi sintomi del malore quando ancora si trovava in immersione a pochi metri dalla superficie. Trasferito in tutta fretta a Lacona (stavolta perfettamente cosciente quindi in condizioni migliori rispetto alla precedente brutta esperienza) è stato trattato con le attrezzature di soccorso dei Bagni Lacona dove gli è stato somministrato ossigeno fino all’arrivo dell’Autoambulanza della Misericordia di Portoferraio che lo ha trasferito all’ospedale Portoferraiese. Qui la particolarità del caso a suggerito ai medici un trattamento più prolungato dell’usuale, che il sub, le cui condizioni paiono al momento buone, dovrà ripetere anche nei prossimi giorni.
Coralline di Fonza