Continuano le segnalazioni di inquinamenti del mare, in particolar modo la situazione appare preoccupante alla spiaggia delle Viste (ma anche alle Ghiaie vengono segnalati problemi) a Portoferraio, ma le lamentele riguardano anche la pulizia delle acque di altre località elbane. Durante tutta l’estate le navi gialle del Ministero dell’Ambiente sono intervenute quotidianamente su piccoli e grandi sversamenti e, finora, a poco sembra servire la nuova legge che vieta di gettare qualsiasi tipo di rifiuti a mare. Il 7 luglio scorso, durante un blitz di Goletta Verde per chiedere la riapertura della spiaggia di cala dei Frati, LEGAMBIENTE segnalò una risalita di liquami proprio davanti alla costa del Grigolo, a Portoferraio, in corrispondenza della condotta sottomarina di scarico dei liquami che dovrebbe portare i reflui urbani ad oltre 60 metri di profondità in direzione dello Scoglietto. E’ più che probabile che sia quella la fonte di inquinamento che crea problemi alla balneazione. La segnalazione di LEGAMBIENTE fu ripresa immediatamente dai giornalisti ospitati a bordo della Goletta Verde e da una televisione locale. A quella denuncia non è seguita alcuna risposta, e non ci risultano interventi della Comunità Montana dell’Elba sulla condotta di scarico. Dopo numerosi dossier di LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano che, ad iniziare dal 1993, denunciavano lo stato disastroso delle 13 condotte sottomarine di scarico elbane e della depurazione a terra si è avviata la sostituzione delle condotte, ma molto, moltissimo resta da fare per quanto riguarda la depurazione a terra. Quando sollevammo il problema ci toccò qualche denuncia, un paio di processi (vinti) e l’accusa di “nemici dell’elba” e di “elefanti in un negozio di cristalleria”, alla violenta campagna di accuse contro LEGAMBIENTE parteciparono politici ed “esperti” che oggi ci dicono preoccupati che il mare è sporco. Ma, al di la del consueto folklore politico elbano, oggi, i cambiamenti climatici in corso rendono ancora più urgente una diversa politica delle acque e della loro depurazione per il riuso dei reflui. Le condotte sottomarine, che rimangono necessarie per il prossimo futuro, devono fare i conti con una diminuzione della capacità depurativa del mare: a causa del riscaldamento della superficie il cuscinetto di acqua calda che in questa zona di solito raggiungeva una profondità intorno ai 14/15 metri, si è ulteriormente abbassato, i subacquei segnalano ormai che l’acqua calda superficiale raggiunge e supera abbondantemente i venti metri di profondità, annullando così l’effetto del termoclino (vedi nota*). E’ probabilmente dovuto a questo se liquami di alcune condotte non trovano ostacoli a risalire verso la superficie anche se raggiungono la profondità prevista dalla legge regionale. Di fronte alla crisi verticale, politica, morale ed amministrativa della Comunità Montana dell’Elba e Capraia, Il Piano di Sviluppo economico e Sociale del Parco e l’istituzione dell’Area Marina Protetta anche all’Elba sembrano essere le due migliori occasioni per fare progetti e trovare risorse per porre mano al risanamento ed all’avvio di una depurazione e di un ciclo delle acque efficienti, moderni e degni di una delle località turistiche più note del mondo e di un Parco Nazionale. Due occasioni da non perdere ma che rischiano di rimanere impantanate nella solita litigiosità politica isolana e in una discussione eterna che rinvia all’infinito le soluzioni dei problemi del nostro mare. *Nota Nel Mediterraneo la temperatura dell'acqua non scende mai al di sotto dei 13 °C neppure oltre i 4000 metri di profondità. In primavera/estate il riscaldamento favorisce la formazione di strati superficiali piuttosto caldi e meno densi, sovrastanti strati di acqua marina più freddi e più densi. La temperatura però, non diminuisce gradualmente verso il fondo, ma ad una certa profondità rimane costante mostrando una sorta di fascia ben definita, uno scalino termico detto termoclino.
grigolo punta