“Nihil obstat quominus imprimatur”. Ovvero: non esiste alcun impedimento al fatto di essere stampato. Chissà se quando i due autori hanno intitolato il loro libro Imprimatur, si sarebbero immaginati che sarebbe stato davvero di cattivo auspicio per la sua pubblicazione in Italia. La Roma papalina del 1683, decadente e misteriosa, fa da sfondo a una storia ricchissima di dettagli, frutto di una ricerca particolarmente accurata. I suoi profumi intensi, a volte sgradevoli, la musica dei salotti e di strada, le confraternite più o meno segrete sfumano i tratti tipici del giallo storico con tratti e gesti molto quotidiani, denotando una vera passione per questa città in questo particolare periodo storico. Fatti, luoghi, nomi si intersecano, con grande abilità letteraria, in un appassionante intrigo, che dalla Locanda del Donzello, attraverso vicoli e sotterranei, arriva molto vicino alle stanze pontificie. I due autori hanno il pregio di saper creare un’atmosfera molto ricca di personaggi e colpi di scena, ma anche di inevitabili pause, in un’ alternanza molto dinamica e avvincente frutto di fantasia e citazioni storiche particolarmente precise. Un vero e proprio viaggio nel tempo senza però fare mai perdere al lettore la curiosità per le pagine successive. Quello dei coniugi Sorti è un testo diffusissimo nel mondo, tradotto in venti lingue in quasi cinquanta paesi. Un fenomeno letterario in alcuni casi paragonabile soltanto al Nome della rosa, inserito infatti, insieme al libro di Eco e al Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, nella terna dei migliori romanzi storici italiani, da una autorevole rivista specializzata americana. Imprimatur, edito da Mondadori nel 2002, nonostante il successo di vendite, fu molto presto relegato nei Tascabili, per poi sparire definitivamente da tutti i cataloghi. E così, mentre la stampa e i critici stranieri, dall’Inghilterra alla Turchia recensivano positivamente questo romanzone storico e il pubblico lo apprezzava a volte più del Codice da Vinci (per altro molto poco attendibile dal punto di vista delle fonti), una misteriosa censura si abbatteva sulle vicende dell’abate Melani, ma soprattutto su quelle di papa Innocenzo XI. É infatti proprio su questa discussa figura che si concentra l’attenzione dei due giornalisti per provare a motivare le loro intricate vicissitudini editoriali. L’intreccio fra una narrazione avvincente e documenti storici, provenienti dagli Archivi Vaticani, rivelano un pontefice beatificato nel 1956, ma tutt’ altro che meritevole dell’onore della Santità, nuove prove contro una ascesa agli altari avventata e strumentale, molto politica, che infatti viene sospesa misteriosamente alla vigilia della cerimonia prevista per l’Aprile del 2003. Intreccio fra Vaticano e editori complici? Di fatto per Imprimatur è l’oblio, mentre altri episodi misteriosi sembrano confermare tutti i sospetti (sull’argomento è stato anche pubblicato un libro di inchiesta, Il caso Imprimatur, presentato al Salone del Libro di Torino nel 2008). Non a caso all’estero, dove continua a trovare sempre nuovi editori e lettori, ora si è anche acceso un “dibattito globale” sulla cosiddetta autocensura compiacente in atto nel nostro Paese, e che ha fatto vittime molto più illustri dei signori Monaldi & Sorti, come in effetti sembra dimostrare la recente vicenda Saramago- Einaudi. Sarà frutto della politica del cosiddetto presidente-editore unico? Per fortuna siamo nel terzo millennio e la rete può quasi tutto, infatti il libro, nella traduzione italiana, è pubblicato da un editore olandese. Facilmente acquistabile on line sul sito: www.proxis.com viene consegnato in pochissimo tempo a un costo aggiuntivo di €5,00 sul prezzo di copertina (si trova anche in Italia, ma solo nelle librerie straniere). IMPRIMATUR Monaldi & Sorti De Beige Bij – Amsterdam € 25,00
libro imprimatura