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A Sciambere di Beppe e del Polverone

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 19 luglio 2009

Elba provincia, elba nazione, elba regione, porto franco, isola maggiore, extraterritorrialità, siamo colonizzati, sfruttati, rapinati, insultati, depauperati, ci mettono le dita negli occhi, ci fanno le corna dietro le spalle, porco parco, padanizziamoci, corsizziamoci, maderizziamoci, maltizziamoci, qualsiasi cosa basta abbia due zeta. Evidentemente un banale comune non basta, vogliamo l'impero. Mi coglie un dubbio: dal momento che il referendum sul comune unico sembra una strada percorribile e condivisa da una parte consistente di cittadini e associazioni, e si profila all'orizzonte la possibilità concreta di avviare l'iter per realizzarlo, mille idee ci frullano per la testa e il gioco diventa quello, divertente ma sempre perdente, di chi le spara più grosse. Il rischio vero è che si alzi un polverone tale da non capire più dove stiamo andando con il risultato, purtroppo noto dai tempi del gattopardo, di voler cambiare tutto per, alla fine, non cambiare nulla. Esiste una strada, tracciata dalla legge, che ci permette in tempi relativamente e burocraticamente accettabili di arrivare ad una semplificazione istituzionale consistente e ad una rappresentanza unica, molto più incisiva di quelle attuali, delle istanze dell'isola, che è percorribile fin da subito. Incamminiamoci, possibilmente lasciando a casa per il tempo che serve appartenenze politiche, personalismi esasperati e/o antipatie personali. Lo scioglimento degli otto comuni esistenti e la nascita di un comune d'isola non può essere promosso da un partito o da una parte politica ma deve essere legittimato dal parere degli elbani, nativi o immigrati che siano. Venga dato il modo, a chi ne ha il diritto, di esprimere attraverso un referendum la volontà o meno di costituire un solo comune che comprenda il territorio e gli abitanti dell'Elba. Quale modo migliore per dare corpo a quel bisogno di unità d'intenti che traspare da molti interventi di autorevoli elbani di diverse idee politiche? Dopo potremo ricominciare a litigare di buona lena e a guardare ciascuno film diversi, ma ora è il tempo di fare, il più unitariamente possibile, questo primo piccolo grande concreto passo. In buona sostanza chiedo a coloro che, per storia personale, per capacità di rappresentanza sociale, per radicamento nel tessuto isolano o per semplice profondo legame con questa terra e questo mare, in questa terra e in questo mare vivono e vogliono continuare a farlo, di battere un colpo. Come dice un recente proverbio italo-cinese, "il tleno passa e chi non sale lesta felmo a chiacchelale"


Polverone

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