Umberto Mazzantini, consigliere del Parco nazionale dell'Arcipelago, scrive agli organi competenti per sottolineare come la prassi dei "delegati permanenti" alla Comunità del Parco sia, secondo la sua interpretazione, in contrasto con la legge 394. Questo il testo integrale della lettera: "Vista la convocazione della Comunità del Parco Arcipelago Toscano per il giorno 22 luglio 2009 con all’ordine del giorno l’elezione del Presidente e del Vicepresidente della stessa Comunità e della designazione dei nuovi rappresentanti della Comunità all’interno del Direttivo dell’Ente Parco, per evitare che si ripeta la situazione di sostanziale illegittimità di funzionamento della Comunità del Parco, caratterizzata dalla partecipazione di “delegati permanenti”, a volte con delega verbale, e dall’elezione di un Presidente e di un Vicepresidente che non rivestivano la carica di sindaco o presidente di Regione, Provincia e Comunità montana, ma scelti tra i “delegati”, credendo che questa situazione sia in contrasto sia con lo spirito della Legge 394/91 e successive modifiche che con lo Statuto dell’Ente Parco in via di approvazione, si invita le SS.VV a rispettare quanto richiamato nelle Osservazioni formulate dal Ministero dell’Ambiente alla bozza di Statuto P.N.A.T. e inviate dal Direttore Generale della Direzione per la Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente , della tutela del Territorio e del Mare, al Presidente della Comunità del Parco (prot. N. 3403/1 21 maggio 208 – in allegato) che ribadisce i termini di una precedente nota dell’11 marzo 2008 e fissa con estrema chiarezza l’attivabilità delle deleghe ad opera dei componenti effettivi della Comunità del parco (Sindaci, presidenti di Regione, Provincia e Comunità Montana) e i criteri di eleggibilità del Presidente e del Vicepresidente della Comunità del Parco. Il Direttore della Dpn del Ministero dell’Ambiente, Dottor Aldo Cosentino, in quell’occasione ebbe nuovamente a specificare che «i componenti dell’organismo collegiale in questione, ove assenti, o impediti a prendere parte alle riunioni della Comunità, possono designare altro soggetto al quale, in loro vece, venga demandata la partecipazione alle sedute della Comunità stessa; escludendo peraltro che siffatta delegabilità possa assumere carattere “permanente”, dovendo invece atteggiarsi quale strumento avente carattere eccezionale (e configurandosi temporale strettamente connessa alla durata dell’impedimento che preclude al componente di diritto dell’organo di prendere parte ai lavori della Comunità)». Da questo deriva che il Presidente ed il Vicepresidente della Comunità del Parco, in quanto “componenti” della stessa, non possono essere scelti, come invece è avvenuto, tra i “delegati” temporanei, vista, come scrive il Dottor Cosentino «l’esclusa configurabilità di deleghe aventi carattere “permanente”». Quindi il Presidente ed il Vicepresidente della Comunità del Parco devono essere eletti tra «I soggetti investiti dalla legge delle funzioni partecipative in seno al suddetto organo consultivo e propositivo dell’Ente Parco (in quanto aventi la qualità di componenti del suddetto organismo collegiale». Rilevando ancora una volta un’anomala gestione e conduzione della Comunità del Parco negli anni passati, in qualità di componente del Direttivo e della Giunta esecutiva dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, invito le SS.VV. a non proseguire nella pratica delle “deleghe illimitate” e ad eleggere come Presidente e Vicepresidente persone diretta espressione di coloro che sono componenti effettivi della Comunità. Si invita pertanto il Presidente ed il Direttore del Parco ed il prossimo Presidente della Comunità del Parco a consentire solo la partecipazione di persone eventualmente delegate dai Sindaci, dal Presidente della Regione Toscana, dai Presidenti delle province di Livorno e Grosseto ed effettivamente in possesso di delega ad hoc per la seduta della Comunità del Parco convocata. In caso contrario sarà mia cura segnalare ogni «pratica (quanto illegittima) elusione e/o violazione delle previsioni legislative» richiamate dal Dottor Cosentino nella sua nota. Si fa inoltre presente che secondo il Dpn del Ministero dell’Ambiente il perdurare di una situazione come quella verificatasi fino ad oggi nella Comunità del Parco e «eventuali irregolarità nella composizione della stessa Comunità (ovvero l’attivazione di deleghe partecipative fuori dalle ricordate ipotesi di legittimità di tale strumento) potranno comportare la presenza di profili suscettibili di invalidare i deliberati della Comunità».
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