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Controcopertina: Il Santuario dei cetacei e i veleni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 28 febbraio 2012

Cresce l’allarme per i bidoni velenosi che stanno inquinando l’area marina protetta del santuario dei cetacei fino alla costa pisano-livornese. La regione con i comuni interessati e il parco dell’Arcipelago chiedono conto al ministro Clini preoccupati di una ricerca che tarda ad individuare tutti i corpi del reato. Una grave situazione che si aggiunge a quella non meno rovinosa derivante dal naufragio del Costa-Concordie. Stesso mare, stessi gravissimi guai e stesse denunce a cui finora però non è seguito alcun segno di vita da parte della cosiddetta Cabina di pilotaggio del Santuario che fa capo al ministero dell’ambiente, preposta alla gestione della area protetta marina europea. La sua latitanza è tale che come da più parti è stato anche nel recente passato ricordato il governo francese non si fida del governo italiano tanto da chiedere il trasferimento della sede da Genova a Montecarlo. Le proteste e le denunce sono rimaste senza uno straccio di risposta e tutto continua come prima. Ecco perché mi chiedo come mai oltre alle giuste sollecitazioni e denunce a Clini non si chieda da parte delle tre regioni interessate la convocazione della Cabina di regia dove è rappresentata una sola regione-la Liguria- e un bel po’ di ministri. Qui in discussione non vi è solo l’emergenza gravissima ma anche il destino di ambiente marino-costiero di inestimabile valore internazionale dove operano numerose aree protette nazionali e regionali incluso il nostro parco di San Rossore, ora gestore anche della riserva marina della Meloria. Chi a suo tempo partecipò all’incontro alla Provincia a Livorno promosso dalla nostra regione credo ricorderà che il ministero dell’ambiente assunse precisi impegni di cui da allora si sono perse le tracce. E il tutto è avvenuto senza che in Parlamento e da parte delle istituzioni si siano registrate iniziative, sollecitazioni, proposte. Solo recentemente in riferimento al Parco dell’Arcipelago in attesa di un nuovo presidente e di molte altre cose, abbiamo letto di una interrogazione parlamentare che chiede conto della lotta ai ratti di Montecristo. Un po’ poco! Intanto, sempre a Livorno, la Regione con l’Arpat ha presentato e discusso non molto tempo fa risultati di una ricerca sulla condizione del mare toscano da cui emerge una realtà gravissima di inquinamento pericoloso per un crescente aumento di popolazioni aliene che mettono a rischio la stessa balneazione oltre naturalmente i pesci e la flora marina posidonia in testa e la stessa nostra salute. Intanto si torna a discutere dell’eolico di fronte a San Rossore senza che nessuno abbia chiesto conto finora -come fu fatto giustamente per il rigassificatore- ai gestori del Santuario. Che senso ha che la ‘contrattazione’ avvenga tra istituzioni sparse e la società titolare del progetto quando la titolarità principale risiede a Roma e nella sede di Genova dove probabilmente non funziona più neppure il telefono. Non è il caso di darsi una mossa?


Balena S. Andrea  2011

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