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A Sciambere dell'oggi ragnateloso e dell'Elba salvata dalle donne

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 26 giugno 2009

Caro Direttore, non ho avuto da tempo occasioni deambulanti sul litorale marinese, come Lei sagace Direttore furbescamente immagina, ma le recenti perturbazioni atmosferiche hanno di nuovo messo in movimento le mie articolazioni, dopo un lungo periodo sabbatico dovuto alla mia incapacità di capire anche approssimativamente le stupidità correnti, con particolare riguardo a quelle elettorali, ma non solo. Non che le liti e le ripicche postume siano di migliore qualità (vedi la querelle Bosi-Meloni), ma almeno non fanno danni come le prime e poi…che diamine! c’è pure bisogno di macinare le tossine in eccesso. Sarà per l’età, sarà per un inarrestabile progressivo rincoglionimento, sarà per la brutta aria che tira con queste storiacce messe in piedi per tenere alto…non capire male…mi riferivo all’onore del Paese… sarà per la buriana passata e quelle prossime venture, fatto sta che nella e della bagarre elettorale ho finito per non capirci più nulla, tra rane esopiane gonfiate a dismisura, ragazzi frou frou in cerca di miglior destino, vecchi marpioni che la pensano come il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Nè le mie giunture, già duramente messe alla prova, sono state risparmiate nel dopo elezionì, dal quale italianicamente si evince che tutti hanno vinto, anche chi ha perso brutalmente come il viveur Leopoldo, e se proprio non hanno vinto, hanno perso meno del previsto. A me sembra che abbia perso l’Elba nel senso che si è persa una occasione di vero rinnovamento nel trionfo di vecchie oligarchie tronfie ed immutabili…e dei nascosti poteri che vincono sempre, tanto un po’ di cemento in più non si nega a nessuno. Se non fosse per la diversa opinione che abbiamo sul Comune unico quale panacea per tutti i mali, non esiterei a trovarmi del tutto d’accordo con Marco Mantovani del quale, comunque, va lodato l’attaccamento allo Scoglio e lo spirito combattivo. Così ho provato a fare una sintesi alla mia maniera: Marciana: Si è rinnovato l’epico scontro tra Pasquale e Vagaggini e quest’ultimo ha vinto per interposta persona. Campo. Un centro destra sbrindellato vince riciclando un Personaggio del quale erano note le simpatie di sinistra. Mi direte: anche Bondi era comunista, vabbè ma sempre di trasformismo si tratta. Capoliveri. Riciccia Ruggero ora Canuto e si allunga l’ombra di potenti protettori. Rio. Rispunta un giovanotto della politica come Totanino. Portoferraio, infine, la Capitale, Rivince Peria ma politicamente è un’anatra zoppa perché è in minoranza in città e vince solo per la stupidità degli altri. Bel panorama, nevvero, bel rinnovamento! Ti saluta il tuo affezionato amico Grondaia jr. Caro Grondaia Non per fare - come disse un noto sfondonista - il baston contrario, ma mi viene in mente una sentenza, un bofonchiato ritornante:"Lassamoli fa', avessero a fa' peggio ..." con il quale Tardò commentava ogni evento negativo. Ti racconto una storia che pochi credo si ricordino. Correvano gli anni 80 e come sai il PCI dell'epoca una volta scelta la propria lista riusciva, grazie ad un elettorato "disciplinato" a garantire il passaggio dei candidati che si voleva sicuramente portare in consiglio comunale. Si avvicinavano le elezioni comunali ed io che ero segretario di una sezione portoferraiese feci una lunga battaglia perchè tra i "garantiti" ci fossero almeno due o tre giovani, facce nuove, ma persi; tra i 9 che erano sicuri di passare c'erano solo "naviganti di lungo corso". Allora in maniera polemica, dopo aver fatto due conti affermai che anche io avevo il diritto di invecchiare e che mi ero rotto le palle (a 36 anni, due volte padre) di essere presumibilmente il più giovane degli eletti. Sperando quindi di forzare il risveglio del senso del pudore di qualcuno, uscii dalla lista, inserendovi un mi pare all’epoca ventisettenne: un ragazzo colto, intelligente, un po’ introverso ma certamente “politicamente interessante” che veniva dalla mia sezione. Risultato? Non solo nessuno tra i ben più stagionati di me seguì il mio esempio, ma grazie ad abili giochetti sulle indicazioni delle preferenze da dare, qualcuno riuscì a far “trombare” il giovane che mi aveva sostituito a favore di un “navigato”: “aveveno fatto peggio perché non l’avevemo lassati fa’”. Però ancora, in secundis, come direbbero i nuovi chierichetti da messa lefebriana Pasquale e Renzo Mazzei, è vero che il quadro generale degli eletti presenta tratti della stessa sconvolgente novità delle brache di nonna, ma è pur vero che “Il Presepe si fa coi pastori che ci s’hanno” (Uberto Lupi. op.cit.), e poi a rischio di “stuccare” ripeto qui un concetto che mi è caro, ricordando di aver assistito a ripetuti debutti di veri o supposti “giovani leoni”, rivelatisi poco dopo dei “maturi coglioni”, in genere era gente capace di “fare scena”, di battere sulla grancassa populista ma che alla prova dei fatti si rilevavano per quello che erano: delle politiche mezze seghe, per usare un francesismo. Si ritorna, caro Grondaia, a capo dodici: i luoghi deputati all’apprendistato politico (pure secondo la carta costituzionale) erano e dovrebbero ancora essere i partiti politici, il primo gradino (piaccia o meno) della partecipazione e della democrazia, anzi il secondo, il primo è la libera informazione. Dal momento che i partiti sono bestie in via di estinzione come la foca monaca, che in molti casi sono ridotti a “bus elettorale” di questo o quel clan familiare, che minchia vuoi che ci cresca? Nemmeno le pedice! Oggi, quando va bene, ci si iscrive direttamente alle direzioni dei partiti, facendo pure “i giovani” ad età maggiori rispetto a quella nella quale mi sono autopensionato. Tertium (seriamente) fammi terminare con una nota ottimistica, perché scorrendo la lista degli eletti nei consigli elbani e nelle giunte almeno un dato positivo emerge: mai viste tante donne, e almeno qui fortunatamente il velinismo non c’entra, non siamo di fronte a fanciulle che dopo averle ascoltate ti viene da commentare: “Deh, se ‘un cacasse sarebbe anco un bel soprammobilino”. Trattasi invece nella stragrande maggioranza dei casi di persone meno farfallone, più concrete e più motivate dei loro colleghi di opposto sesso. Speriamo ci salvino le donne.


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