A che serve un ministro degli esteri? In primis a rappresentare il suo paese all'estero. Orbene il nostro attuale (Frattini quello che ha per pettine una lingua di mucca) che è opportuno che tale rimanga, essendo uno dei meno peggio di quella sganasciata compagnia del corpo sciolto impropriamente detta "Consiglio dei Ministri" ha splendidamente rappresentato il nostro paese chiarendo al N.Y.T. che in Italia scopare una cittadina (o un cittadino) under 14 è reato, ma tra 14 e 18 anni laddove lo o la scopato/a risulti consenziente no. Si può facilmente immaginare perché un così prestigioso organo di stampa intervisti il titolare di un dicastero di un paese importante non sulla crisi economica, sulla meravigliosa politica dell'accoglienza degli stranieri o altro, ma sullo "jus trombandi" nel bel paese. Ci sarebbe da ridere se il principale del medesimo facendo il bello il simpaticone in un pubblico non avesse detto ".. sto organizzando il matrimonio tra Noemi e quell'avvocato inglese .. come si chiama ... ah Mills .. farò fare loro il viaggio di nozze con gli aerei di stato". Abbiamo di nuovo pensato ai corrispondenti esteri sicuramente presenti in sala che non potranno aver fatto a meno di annotare che il presidente del consiglio (il minuscolo è d'obbligo) faceva lo spiritoso su una questione che ha sfasciato il suo secondo matrimonio, poiché la coniuge gli fa carico di avere avuto rapporti almeno poco chiari con una minorenne, su una sentenza della magistratura che in primo grado afferma che ha corrotto per i suoi affari un testimone, e su una vicenda che ha visto aerotrasportare a carico della collettività lo strimpellatore di corte, il cantore delle sue pisciosissime canzoni nella sua villa sarda. Faceva lo spiritoso su quanto sarebbe bastato per mandare a casa tre presidenti degli Stati Uniti, su quanto avrebbe tagliato politicamente le gambe ad un politico in un paese democratico qualsiasi del mondo (pure del terzo mondo). Cominciano a farci girare i coglioni i "rassicuratori" quelli che continuano a dire "ma no questo non è un regime ..." anche nel giorno in cui giubilano i disonesti di tutta Italia perché con la scusa della privacy si rende impossibile il processo penale (sono i magistrati a dirlo, tutti, non solo le "toghe rosse" di Magistratura Democratica) e si mette un altro bavaglio alla stampa, all'informazione non asservita al sultano, al Putin del Sud al Gheddafi del Nord, al Napoleone dei poveri (di spirito). Questo è già regime e dobbiamo accendere un cero alla Madonna (ed almeno una candeletta a Prodi) che siamo organicamente, monetariamente Europa, altrimenti dove ci avrebbe condotto costui in compagnia dei legaioli "God Only Knows", come direbbe Frattini, dopo aver dato in sede internazionale il giusto inquadramento delle sedute della topetta sulle ginocchia del Papi.
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